A quindici anni esatti dalla
scomparsa di John Cassavetes (3 febbraio 1989), la sua opera rimane una
pietra angolare del cinema inteso come passione, come un continuo
rimettersi in discussione. Le sue 'ombre' sono ancora allungate sulle
nuove generazioni di cineasti americani ed europei che studiano i suoi
film per ritrovare quella sincerità che ha sempre
contraddistinto la sua carriera di attore ed autore. Il Casale Podere
Rosa programma una rassegna completa dei film realizzati dagli esordi
fino alla fine degli anni settanta con le versioni integrali dei film
tagliati dai distributori nostrani, alcune versioni originali
sottotitolate in italiano e film raramente visti anche nelle sale
d'essai.
6 febbraio
OMBRE
di John Cassavetes, 1959, b&n, versione originale
sottotitolata in italiano, 78’
Questo film è un happening, come dice la didascalia
finale. L’improvvisazione allo zenit nelle immagini e nel jazz che ne
scandisce i ritmi, bianchi e neri, bianco e nero, quanto basta per
stregare i cineasti europei delle varie "onde". Imprescindibile
manifesto.
13 febbraio
BLUES DI MEZZANOTTE
di John Cassavetes, 1961, b&n, versione italiana, 95’
Cassavetes goes Hollywood sponda Paramount, l’incipit
illude: ancora black and white, il jazz è ancora al centro del
film ma non è la sostanza. Quando la camicia di forza produttiva
si allenta, riappare la magia di Ombre. Poco visto ma non è mai
troppo tardi (too late) per rimediare.
20 febbraio
GLI ESCLUSI
di John Cassavetes, 1963, b&n, versione italiana, 95’
Dalla Paramount alla United Artists il salto è nel
buio (oscuro più che nero). Il produttore stravolge il
montaggio, la verità infastidisce (autentici bambini portatori
di handicap), eppure forma (piani sequenza) e contenuto (la famiglia)
del cinema di Cassavetes ci sono tutte. Da riconsiderare.
27 febbraio
VOLTI - FACES
di John Cassavetes, 1968, b&n, versione originale
sottotitolata in inglese, 124’
Il ritorno alla libertà. D’altronde è il ’68,
la mdp si riavvicina alle facce, anzi le penetra, entra nel vivo. E’ la
geografia dei corpi e della mente, scompare l’ambiente. 125 ore di
pellicola ridotte prima a quattro poi a due, inizia l’ossessione del
montaggio infinito. Seminale.
5 marzo
MARITI
di John Cassavetes, 1970, col, versione integrale con le
scene mancanti dalla versione italiana sottotitolate in italiano, 135’
Dove non taglia l’autore ci pensano i nostri importatori
(quaranta minuti in meno !). La factory attoriale
Cassavetes-Falk-Gazzara è prima di tutto la storia un rapporto
di amicizia, di una tentata fuga dall’esistenza ordinaria della classe
media. Da non perdere anche perché integrale.
12 marzo
MINNIE E MOSKOWITZ
di John Cassavetes, 1971, col, versione italiana, 115’
Da noi è stato un piccolo cult, ma non è solo
il tono brillante della commedia a costituirne il nervo. Nel rapporto,
apparentemente impossibile, tra una donna borghese ed un emarginato
c’è l’analisi del profondo malessere dato dalla solitudine
dell’essere umano nelle metropoli. Delizioso.
19 marzo
UNA MOGLIE
di John Cassavetes, 1973, col, versione integrale con le
scene mancanti dalla versione italiana sottotitolate in italiano, 140’
Inizia dove finisce il precedente, ma la famiglia non
è un’isola felice. La tetralogia sulla middle class americana
chiude il cerchio con Volti, la tecnica dell’improvvisazione
controllata si allontana dal canovaccio di Ombre e Gena/Mabel è
il centro di gravità permanente. Impietoso.
26 marzo
L’ASSASSINIO DI UN ALLIBRATORE CINESE
di John Cassavetes, 1978, col, versione integrale con le
scene mancanti dalla versione italiana sottotitolate in italiano, 108’
Ovvero come i tagli dell’edizione italiana possono
trasformare una sofisticata rilettura decostruttiva di un genere in un
banale gangster movie. Cassavetes spinge il senso di precarietà
quasi fino a rinnegare lo stesso titolo del film (non voleva più
fare morire il protagonista). Spiazzante.
2 aprile
LA SERA DELLA PRIMA
di John Cassavetes, 1978, col, versione italiana, 138’
Ritorno alle radici teatrali come fonte d’ispirazione. La
vita è finzione e solo sul palcoscenico si ha il coraggio di
sviscerarsi ed infatti Cassavetes e la Rowlands sono lì, sulle
tavole come nella vita. E’ il paradosso dell’attore inserito in un
contesto da classico cinema hollywoodiano. Summa.
16 aprile
A WOMAN UNDER THE INFLUENCE (UNA MOGLIE)
di John Cassavetes, 1973, col,. versione integrale
originale sottotitolata in italiano, 140’
23 aprile
OPENING NIGHT (LA SERA DELLA PRIMA)
di John Cassavetes, 1978, col, versione originale
sottotitolata in italiano, 138’
30 aprile
OMBRE (replica)
di John Cassavetes, 1959, b&n, versione originale sottotitolata in
italiano, 78’
Questo film è un happening, come dice la didascalia
finale. L’improvvisazione allo zenit nelle immagini e nel jazz che ne
scandisce i ritmi, bianchi e neri, bianco e nero, quanto basta per
stregare i cineasti europei delle varie "onde". Imprescindibile
manifesto.