ACQUA bene comune dell'umanità

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a cura di Casale Podere Rosa (luglio 2003)

1

Il problema della
mancanza della
risorsa idrica non è
solo ambientale,
ma politico,
economico,
giuridico

2_ uso e consumo

70% per l'agricoltura (ma il 60% delle
terre agricole nel mondo è coltivato per
produrre foraggio per il bestiame e in
particolare per il nostro bestiame,
quello che servirà all'alimentazione
dell'11% ricco dell'umanità)
20% per l'industria
10% per usi domestici
in Italia l'agricoltura assorbe il 70% di
tutta l'acqua disponibile e l'area
irrigata è addirittura il doppio rispetto
alla superficie dichiarata dai consorzi
di bonifica. Un profitto "sommerso",
che spesso arricchisce le 'ecomafie' e
contribuisce, con pesticidi e
fertilizzanti illeciti, a inquinare le falde
idriche e a immettere nel mercato cibi
non sicuri.

3_ inquinamento

l'uso dell'acqua in agricoltura, industria
e per gli usi domestici contribuisce alla
rapida degradazione della risorsa:
spesso l'acqua che usiamo è potabile,
non viene quasi mai depurata e rimessa
in circolo
in Italia il 40% dei cittadini allacciati
alla rete idrica non è collegato ad alcun
impianto di depurazione

4_ speculazione

l'"l'oro nero" (il petrolio) inizia a
scarseggiare è il momento dell'"oro
blu" (l'acqua) e di conseguenza si
presentano nel nostro orizzonte nuove
ondate di conflitti d'interesse e di
guerre future sullo sfruttamento non
equo della risorsa idrica


mercificazione e privatizzazione delle
risorse idriche del pianeta da parte
delle imprese private multinazionali
attraverso il "PPP" (Partenariato
Pubblico Privato), un modello di
privatizzazione della gestione
dell'insieme dei servizi d'acqua.

5_ desertificazione

non significa estensione dei deserti e
neppure semplice esito del
surriscaldamento del globo, bensì un
processo che ha molteplici concause: la
deforestazione, la cementificazione e
l'impermeabilizzazione dei suoli
conseguenti all'espansione urbana mal
pianificata, l'abbandono dell'agricoltura e
soprattutto la rinuncia e la cancellazione
di quelle conoscenze tradizionali -
sviluppate per secoli e depositate nella
materialità del paesaggio storico- che
hanno permesso all'uomo la captazione,
la conservazione e la distribuzione
controllata dell'acqua dolce.

6_ alcuni interventi possibili

- assicurare un minimo giornaliero pro capite (40lt)

- garantire accesso all'acqua potabile

- abolire disparità dell'uso della risorsa

- impedire l'ulteriore devastazione delle acque dolci di superficie e sotterranee, così come delle acque salate attraverso una gestione e della tutela dell'acqua, rispettosa del suo ciclo temporale e spaziale

- riforma strutturale dei sistemi di irrigazione nell'agricoltura intensiva (il sistema "a goccia", per esempio, è già ampiamente sperimentato)

- moratoria nella costruzione di grandi dighe, che finora hanno creato più danni che benefici

- limitazione all'impermeabilizzazione dei suoli e ripristino della permeabilità attraverso introduzione di norme urbanistiche specifiche

- uso e tutela delle acque sotterranee attraverso la conoscenza idrogeologica del territorio quale presupposto alla gestione delle risorse idriche
incentivare la responsabilità sul piano dei comportamenti sia individuali che collettivi ed una partecipazione consapevole dei cittadini alla definizione delle regole di gestione dell'acqua ed al loro rispetto.

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