*****
Batterie è uno spettacolo
di poesie composto da dodici scene con voce,
commento musicale e proiezione d'immagini.
Le voci dei due attori si alternano e
s'intrecciano mentre scorrono le immagini sullo
schermo e la musica delle tastiere accompagna le
parole.
Il titolo dello spettacolo ha un triplice
significato: le batterie della guerra, i tamburi
della rivolta e una metafora tratta dal film
Matrix (in cui corpi umani erano usati come fonte
d'energia, si tratta, quindi della contraddizione
tra capitale e lavoro). I testi affrontano
tematiche sociali della nostra contemporaneità:
la guerra, la pubblicità, lo sfruttamento sul
lavoro, le trasformazioni del tessuto urbano,
veicolati, però attraverso un linguaggio serrato
nel ritmo e nella sperimentazione formale. Le
immagini, la musica e i versi esortano lo
spettatore ad una visione attiva, attenta ai
continui rimandi e alla trama dei significati.
PROGRAMMA
Fuori
campo: Natura di cose
Dont
panic
Tartarughine
Calamita
Teso, asciutto
Gola
I giri della pelle
Traite!
Bestie trionfanti
Miles
Corazza
Che?
Al crocicchio
Fuori
campo: Natura di cose
Fuori
campo: Natura di cose
È il 16
settembre del 1992, l'allora speculatore Soros
(ora filantropo) affossa la sterlina, le borse
inneggiano al nuovo miracolo intonando il Gloria
in excelsis Deo che accompagna, nel
Purgatorio di Dante, le anime redente al
paradiso.
Don't panic
I
protagonisti della poesia sono i giovani perfetti
e irraggiungibili di uno spot anni novanta del
cornetto Algida. Nonostante tutto, dieci anni fa
i messaggi erano meno espliciti di oggi. Pensate
all'ultimo slogan dei jeans Levi's ("La
nuova razza audace").
Tartarughine
Cheloni
generazionali di terra e di mare tra le quattro
mura domestiche.
Calamita
La poesia
fotografa un momento preciso della trasformazione
del tessuto urbano della città: la metamorfosi
del centro storico romano in zona sostanzialmente
borghese da popolare e sottoproletaria che era
fino alla fine degli anni settanta.
Nella prima parte, l'esodo forzato della
popolazione del centro verso i quartieri della
periferia (Laurentina, Pietralata e
Torbellamonaca) è immaginato materialmente come
spostamento non solo delle persone, ma anche del
loro immaginario collettivo, così sembra che
dentro i nuovi palazzi (le famose torri), gli
sfrattati abbiano portato le loro piazze, i loro
vicoli e fontane che entrano a fatica nei piani
delle nuove abitazioni.
La poesia continua poi citando personaggi del
rione Monti degli anni cinquanta e sessanta (tra
questi tre piccoli malavitosi del dopoguerra,
soprannominati Ciro Menotti, Garibaldi e
Mazzini). L'ultima strofa è dedicata ad una
ragazza degli anni sessanta, poi impagliatrice
del rione, che l'autore conosce bene essendone il
figlio.
Teso, asciutto
Una mano
scrive su un foglio bianco, prendendo spunto da
un indovinello del IX secolo:
"se pareba boves alba pratalia araba et
albo versorio teneba et negro semen
seminaba."
L'indovinello si fonda su una metafora
antichissima, il confronto tra l'aratura e la
scrittura: i buoi sono le dita, l'aratro è la
penna, il seme è l'inchiostro, il prato è la
pergamena.
Gola
Un Viaggio
allucinante all'interno della gola. Le
immagini sono tratte dal film di Richard
Fleischer. Il film, uscito nel 1966, prese
l'Oscar per le scenografie e gli effetti
speciali.
I giri della
pelle
Una
microcamera ingrandisce la pelle di un lavoratore
della Peroni.
Trate!
"Fili
dele pute traite!", recita un'iscrizione
della Basilica inferiore di San Clemente a Roma,
quasi un beffardo verdetto contro i deboli. Le
immagini riproducono celebri quadri di Francis
Bacon, tra cui Innocenzo X, ripreso da
Velàzquez.
Bestie
trionfanti
Marzo
1999: la Nato attacca la Serbia. Nello schermo
scorrono le immagini dei bombardamenti di Baghdad
del 1991 (W. Herzog, Apocalisse nel deserto).
Miles
Riflessioni
di uno schiavo romano incatenato di fronte al
senato.
Corazza
Un amore
cavalleresco in chiave moderna. La poesia fonde,
in un'ottava strampalata, tecnicismi informatici
e linguaggio giovanile. Le voci giovanili sono
state raccolte tra i giovani romani. Le scene
sullo schermo sono tratte da Lancillotto e
Ginevra di Bresson.
Che?
Attorno ad
un tavolo si consuma lo scontro tra potere e
subordinati.
Al crocicchio
Un
cavallo, illuso di essere un fantino, pensa di
poter entrare nella stanza dei bottoni; intanto
le batterie ricominciano a risuonare.
Fuori campo:
Natura di cose