fuor 
                dacqua?
                Spettacolo
                comico-poetico sullacqua
                come diritto inalienabile
                scritto,
                diretto e interpretato
                da
                Chiara
                Casarico e Tiziana Scrocca
                Grattacapo e
                Vattelappesca, due nomi che creano una realtà,
                due mondi che si incontrano ai margini: il genio
                incompreso e il pazzo, lintellettuale e il
                contastorie, il disincantato e lingenuo.
                Molto di più, cuore e cervello che si
                abbracciano. Due pesci fuor dacqua, in ogni
                caso.
                La vita ai
                margini, tuttavia, non è per i "pesci fuor
                dacqua" un disinteressarsi del mondo,
                anzi. La lontananza diventa una specie di lente
                di ingrandimento sotto cui mettere luomo e
                il suo mondo. Grattacapo e Vattelappesca,
                nonostante la loro marginalità, amano
                visceralmente il mondo e la vita e tutto ciò lo
                esprimono nel loro modo di "lottare"
                per un mondo migliore. 
                Questo è lo
                spettacolo dei sogni, delle utopie,
                dellamicizia. Infatti, proprio
                dallincontro tra due uomini delusi che
                hanno deciso in qualche modo di
                "mollare", nasce la trasformazione
                della "delusione della vita" nella
                forza rinnovata e nella spinta vitale che li
                porterà a lottare insieme, come Don Chisciotte e
                Sancho, per un mondo migliore. 
                Come Don
                Chisciotte e Sancho sono due anti-eroi che
                vogliono "salvare il mondo": la
                cavalleria è una coscienza dei diritti
                fondamentali e il bisogno di giustizia, i mulini
                a vento sono i paradossi del nostro tempo contro
                cui lottare, Dulcinea è lacqua del
                fiume
 su cui si ritrovano a vivere e ad
                agire. Il fiume è il luogo simbolico di
                rigenerazione da cui i personaggi partiranno alla
                ricerca di altri "Don Chisciotte".
                Lo spettacolo è
                stato creato con il contributo dellAssessorato
                alle Politiche per le Periferie, lo Sviluppo
                Locale, il Lavoro del Comune di Roma e ha
                debuttato il 15 dicembre alla Festa
                dellAltraEconomia 2002. 
                Nel 2003 è stato
                ripreso a conclusione della settimana mondiale
                dellacqua, il 24 marzo al Teatro
                dellOrologio (Sala Orfeo).
                A maggio 2003 ha
                ricevuto il Primo Premio alla Drammaturgia
                "Gaetano Salvemini" indetto
                dallETI al Teatro Flaiano di Roma.
                 
                
