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12 LA RISORSA
ACQUA
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"L'altra grande materia naturale essenziale per soddisfare i bisogni elementari umani è costituita dall'acqua. L'acqua serve per bere, per la cottura degli alimenti, per l'igiene, per smaltire i rifiuti domestici; serve per l'irrigazione dei campi e per le industrie. Anche in questo caso, come per il cibo, ci sono enormi squilibri sia nelle disponibilità naturali, sia negli usi.
Nei paesi industrializzati e a più alto tenore di vita i consumi e la domanda sono molto elevati e sono elevati gli sprechi, al punto che spesso l'acqua è scarsa o addirittura manca. In altri paesi ci sono grandi disponibilità di acqua dolce, ma lontano dalle comunità che ne avrebbero bisogno.
Inoltre l'acqua, nel suo moto sulla superficie terrestre, esercita azioni di erosione del suolo che provocano frane e alluvioni. Le Nazioni unite raccomandano un uso razionale dell'acqua, ma i paesi industriali continuano nella loro politica di sprechi e continuano a contaminare le acque dei fiumi e dei laghi immettendovi i propri rifiuti, mentre i paesi poveri continuano a non avere acqua di qualità decente.
La cosa è aggravata dal fatto che i diversi paesi esercitano una sorta di proprietà su pezzi di fiumi e di laghi in ciascuno dei quali praticano una politica diversa. La soluzione può essere cercata in una grande nuova visione di solidarietà fra persone che "appartengono" alle stesse valli, agli stessi fiumi.

pannello n.12 - LA RISORSA ACQUA
disegno di Arkadij Tjurin tratto da Il'ja Muromec, Editori Riuniti, 1987

Non esistono gli abitanti della Lombardia o del Piemonte, ma esiste il popolo del fiume Po, unito nel bene e nel male da tutto quello che succede nel grande bacino idrografico, nel fiume principale e nei suoi affluenti e nelle valli relative, dalla Bormida ligure, al Tanaro piemontese, al Ticino, compresa la parte svizzera, al Panaro che "appartiene" all'Emilia-Romagna, eccetera.
Fino a quando non ci si renderà conto che Torino e Pavia e Cremona e Ferrara sono unite dalle comuni acque, superficiali e sotterranee, e devono insieme decidere dove fare o non fare depuratori e dighe, dove costruire e vietare l'edificazione e autorizzare i prelievi, la situazione dell'erosione, delle alluvioni e della contaminazione delle acque si farà sempre più grave. Lo stesso vale per tanti altri bacini idrografici, piccoli e grandi, dal Tevere alla Magra-Vara, all'Ofanto, per restare a casa nostra, ai bacini internazionali del Reno, o del Danubio, o del Giordano, o del Tigri-Eufrate, ai bacini dello Zaire-Congo e dei fiumi asiatici.
Ci sono già segni di guerre e conflitti per la conquista di risorse idriche scarse, ancora più gravi di quelli per il petrolio o per il cromo. Il ragionare per bacini idrografici può essere una nuova maniera per affrontare la scarsità di acqua, per decidere le priorità nel suo uso."

brano tratto da Giorgio Nebbia: Dove trovare tutto il pane per sfamare tanta gente Milano, 28 gennaio 1999-Seminario sul tema: "Ambiente e sviluppo ecocompatibile. Il Nord e il Sud del mondo"

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