Nell’ambito dell’ eSTATE al CASALE 2025
proiezioni all’aperto (in caso di maltempo la proiezione è garantita in saletta)
venerdì 18 luglio
ore 21,00 estateDAMS: – Serata speciale in collaborazione con l’Associazione 00100.
Per l’occasione i cortometraggi saranno rivissuti con gli autori ad anni di distanza dalla propria realizzazione. scheda e sinossi
Biancaneve e il cacciatore di Stefano Carbone (2012) 2′ 32”
Ciottolo di Stefano Carbone-Roberto Campili (2001) 3′ 43”
La gente di Roberto Campili-Stefano Carbone (2000) 8′ 50”
ore 21,30 LA MISURA DEL DUBBIO di Daniel Auteuil (2024) 115′
sabato 19 luglio
ore 21,00 estateDAMS: incontro con giovani autori con visione di film corti: Spaghetti (Amelia Maryni, Italia 2025) 11′
ore 21,30 FINALEMENT – STORIA DI UNA TROMBA CHE SI INNAMORA DI UN PIANOFORTE di Claude Lelouch (2024) 127′
venerdì 25 luglio
ore 21,00 estateDAMS: incontro con giovani autori con visione di film corti: There is a place (cortometraggio collettivo)
ore 21,30 IL MAESTRO CHE PROMISE IL MARE di Patricia Font (2023) 105′
sabato 26 luglio
ore 21,00 estateDAMS: incontro con giovani autori con visione di film corti: Thank you miss Jane (Chiara Mazzolini, Italia 2024) 11′
ore 21,30 LA BAMBINA CHE RACCONTAVA I FILM di Lone Scherfig (2023) 116′
Sinossi:
LA MISURA DEL DUBBIO
di Daniel Auteuil Francia 2024 115′
Legal Thriller su un caso di femminicidio. La misura del dubbio, il quinto lungometraggio dell’ apprezzato attore francese Daniel Auteuil, adatta il romanzo Au guet-apens: chroniques de la justice pénale ordinaire del penalista Jean-Yves Moyart alias Maître Mô, e vede lo stesso Auteuil interpretare l’avvocato Jean Monier che deve difendere un padre di famiglia, accusato dell’omicidio della moglie. Il caso gli sta facendo tornare la passione per la sua professione ed è convinto dell’innocenza del suo cliente. Rispetto la storia originaria Auteuil sposta l’ambientazione dal nord della Francia al sud che conosce bene, essendoci cresciuto. Un sud atipico, tra le paludi e i tori della Camargue, attraverso cui il regista “si appropria” di questa storia tutta vissuta dal punto di vista dell’avvocato protagonista, e incentrata sul rapporto tra l’imputato e il suo rappresentante. Rapporto fatto di fiducia e confidenza, perfino di affetto, ma che può muoversi esclusivamente entro i limiti della sincerità reciproca.
FINALEMENT- STORIA DI UNA TROMBA CHE SI INNAMORA DI UN PIANOFORTE
di Claude Lelouch Francia 2024 127′
A ottantotto anni Claude Lelouch realizza una nuova, originale, delicata commedia. Il titolo potrebbe far pensare ad un’opera intesa come ultima ma il senso che lui gli dà non è quello. È semmai quel senso di liberazione che la parola contiene, quel ‘finalmente’ potersi esprimere senza quei vincoli che la società impone o cerca di imporre. In prossimità della fine se ne trova l’esempio più provocatorio e sottile. In un mondo sempre più folle, Lino, un uomo che aveva tutto, tra famiglia, successo e carriera, sente che sta perdendo l’equilibrio. Decide di lasciarsi tutto alle spalle e vagare, ricercato, per il Nord della Francia. A ogni persona che gli concede un passaggio racconta di sé e della propria vita una versione diversa, vestendo prima i panni di un prete destituito, di un regista di film per adulti, di un trombettista per rendersi conto alla fine, dopo una serie di incontri a dir poco strampalati, che tutto quello che accade nella vita è un bene.
IL MAESTRO CHE PROMISE IL MARE
di Patricia Font Spagna 2023 105′
Ispirato al romanzo di Francesc Escribano, Il maestro che promise il mare ha come obiettivo principale puntare il riflettore sulla storia di una delle molte vittime dei regimi oltranzisti del secolo scorso. Nello specifico, siamo nella Spagna pre-franchista, una dittatura fascista che ha mantenuto il potere fino al non lontano 1975 – trentasei anni di governo ininterrotto. Nel 1935, il maestro Antoni Benaiges accetta l’incarico come insegnante in un piccolo e isolato villaggio di Burgos, in Spagna. Qui il giovane maestro instaura un intenso legame con i suoi studenti, un gruppo di ragazzi e ragazze di età compresa tra i sei e i dodici anni, ai quali fa una promessa: portarli a vedere il mare per la prima volta nella loro vita. 75 anni dopo, la nipote di uno di quegli studenti, attraverso i ricordi di coloro che lo hanno conosciuto, tenta di ricostruire la meravigliosa storia vera. Infatti Antoni Benaiges è davvero esistito e veramente ha promesso il mare a dei bambini che potevano solo immaginarlo. Quella promessa aderiva perfettamente al suo progetto didattico e pedagogico. Per comprendere meglio questo aspetto è bene ricordare che Benaiges applicava il ‘metodo naturale’ elaborato dal pedagogista Célestin Freinet che prevedeva una partecipazione costante da parte degli alunni, dettata dai propri bisogni, al processo di conoscenza.
LA BAMBINA CHE RACCONTAVA I FILM
di Lone Scherfig Francia, Spagna, Cile 2023 116′
Il cinema, la sala cinematografica, intesa come condivisione di emozioni. La bambina che raccontava i film è diretto dalla regista danese Lone Scherfig. La storia, tratta dal libro omonimo (2009) di Hernan Rivera Letelier, viene raccontata in modo molto personale dallo scrittore cileno che è cresciuto nei pressi del deserto dell’Atacama, luogo dove è ambientata la storia del film. Un vero omaggio al cinema e alle sue potenzialità, mantenendo ma al tempo stesso un forte senso di nostalgia. María Margarita è la più giovane di quattro fratelli e vive con la sua famiglia in una città mineraria nel Deserto di Atacama. Qui, il giorno più speciale della settimana è la domenica, quando tutti vanno al cinema per immergersi in mondi fantastici e sfuggire così alla quotidianità. Ben presto, i genitori si accorgono che la ragazzina ha un dono speciale: una straordinaria capacità di raccontare i film facendo sognare ad occhi aperti anche chi non può partecipare a quelle proiezioni. Mentre il Paese si appresta a trasformarsi per sempre, lo straordinario talento della ragazza cambierà le sorti della sua famiglia. Ed è qui che La bambina che raccontava i film si fa anche film politico, ma senza mai diventare didascalico. La cornice storica è potente, ma mai invadente.