Circolo di lettura

Il Circolo di lettura della Biblioteca Passepartout del Casale Podere Rosa è aperto a chi vuole ragionare sulla lettura di libri scelti collettivamente; le persone interessate possono inserirsi nel gruppo in ogni momento.
La partecipazione è gratuita, riservata ai soci dell’associazione Casale Podere Rosa.
Gli incontri hanno una cadenza mensile e si svolgono solitamente il quarto sabato del mese, nel pomeriggio con orario variabile in funzione della stagione e di altri eventi.
Per informazioni scrivi a: biblioteca@casalepodererosa.org


Reports/Appuntamenti 2023
Reports/Appuntamenti 2022
Reports/Appuntamenti 2021
Reports/Appuntamenti 2020
Reports/Appuntamenti 2019


Reports e Appuntamenti 2024:


Il conformista di Alberto Moravia. (Bompiani) La data è in via di definizione Sabato  25 maggio Incontro del Circolo di lettura ore 17. Il libro scelto per il prossimo incontro è Il conformista di Alberto Moravia. “Pubblicato nel 1951, questo romanzo è il ritratto di un personaggio e di un atteggiamento morale caratteristici del nostro tempo: il conformista e il conformismo. Marcello Clerici è l’emblema dell’eroe contemporaneo secondo Alberto Moravia: è l’uomo che vuole confondersi, essere uguale a tutti proprio perché fin da ragazzo si sente diverso e teme il giudizio altrui. Il conformista è la storia del viaggio di nozze a Parigi di Michele con la moglie Giulia e di un delitto di stato, la biografia di un uomo ossessionato dall’integrazione nella società e insieme la descrizione di un’epoca, quella del ventennio fascista. Ma in tutti i tempi l’ingresso in società comporta un prezzo molto alto da pagare, soprattutto in termini di libertà individuale. Nell’affrontare il grande tema del rapporto tra uomo e società questo romanzo si propone come uno dei lavori più coraggiosi e attuali dello scrittore romano. “


L'isola dei senza memoria di Yoko Ogawa (Ed. Il saggiatore)Sabato 20 aprile Incontro del Circolo di lettura ore 16. Il libro scelto per il prossimo incontro è L’isola dei senza memoria di Yoko Ogawa . “Nell’Isola dei senza memoria di Yoko Ogawa la dimenticanza si fa regime totalitario, sistema di sorveglianza, come nelle migliori distopie e nelle peggiori deviazioni del reale. Una fiaba allegorica e oscura, terribilmente vera, sul potere della memoria e la devastazione generata dalla sua perdita, che equivale alla perdita dell’umanità; sulla speranza della letteratura come ultima traccia del nostro labile passaggio sulla Terra.”
Report dell’incontro del 20 aprile, a cura di Renato
Ciao, sabato 20 aprile si è riunito il Circolo di Lettura del Casale Podere Rosa per discutere sul libro “L’isola dei senza memoria” di Yoko Ogawa. Hanno partecipato 13 persone. In assenza del coordinatore Stefano, mi sono incaricato io di coordinare il dibattito, in cui ognuno dei partecipanti ha espresso le sue valutazioni e considerazioni sul romanzo, ambientato su un’isola giapponese, dove la sparizione progressiva di oggetti e parti di esseri viventi si accompagna ad una lenta ma inesorabile perdita di memoria da parte di una popolazione indifferente ed assuefatta ad un potere dispotico che tutto controlla attraverso la polizia segreta che esegue periodiche “cacce ai ricordi” e che arresta e uccide i pochi che osano ribellarsi e che vogliono continuare a ricordare. In questo ambiente distopico e allucinante si svolgono le vicende dei protagonisti: una scrittrice, i cui genitori sono stati imprigionati ed uccisi dalla polizia segreta, un suo anziano amico, che lei chiama “nonno”, e il suo giovane editore denominato R., che fa parte della minoranza che resiste a preservare la memoria, e che, proprio perché perseguitato, la scrittrice aiuta nascondendolo in casa sua. Tra la scrittrice e il suo editore nasce quindi un rapporto di profonda amicizia, con latenti implicazioni sentimentali. Si tratta quindi di una grande metafora sulla perdita della memoria e sulle sue conseguenze psicologiche, sociali e politiche, resa ancora più avvincente, sul piano narrativo, dall’intreccio tra le vicende che avvengono sull’isola e la trama del romanzo che la scrittrice sta faticosamente scrivendo, dove la protagonista è simile a lei e la perdita di memoria si estende anche a parti del corpo, fino all’annientamento, quando rimane solo la voce. Il dibattito sottolinea come, a fronte di una lettura angosciante, il romanzo proponga molti spunti per una profonda riflessione sull’importanza affettiva e sociale dei ricordi e sulle conseguenze nefaste della perdita della memoria, applicabili per certi versi anche ad alcune situazioni attuali. E’ significativo il fatto che nel romanzo sopravvivano solo quelli che mantengono vivo il ricordo e che lottano per non dimenticare. Molti sottolineano come nel romanzo emerga, in questo senso, il ruolo e l’importanza della letteratura, intesa come strumento di resistenza, in grado di conservare e tramandare i ricordi, le storie, i sentimenti. Alcuni interventi fanno rilevare l’analogia delle vicende narrate con il romanzo “Cecità” di Saramago, o i riferimenti ad autori come Orwell, Proust, Kafka o Foscolo. Ad altri il romanzo ricorda la triste condizione degli ammalati di Alzhaimer. Per quanto riguarda lo stile di scrittura, ad alcuni è apparso piuttosto freddo, poco coinvolgente e un po’ troppo semplice e schematico, altri hanno apprezzato ed evidenziato lo stile “giapponese” della scrittura attenta alla delicatezza dei gesti e alla poeticità delle descrizioni (vedi ad esempio i petali di rosa che galleggiano e si perdono nel fiume…). In sintesi, pur con diverse sfumature, tutti i presenti valutano il romanzo stimolante e capace di suscitare riflessioni e interrogativi.

Si passa poi a discutere le proposte di lettura per il prossimo mese. Interviene Rosario per proporre di approfondire la conoscenza di un autore come Alberto Moravia, ultimamente un po’ dimenticato, ma sicuramente una figura di scrittore e intellettuale impegnato, a volte provocatorio, ma punto di riferimento della letteratura italiana del Novecento. Rosario conosce la dott.ssa Carola Susani, direttrice del Museo Moravia, e vorrebbe proporre un incontro con lei per avere maggiori informazioni sulla vita, le opere e la personalità di Moravia, a cui potrebbe far seguito anche una visita al Museo. Dopo attenta discussione si decide di leggere “Il Conformista”, uno fra i romanzi più significativi di Alberto Moravia, da cui è stato tratto anche un famoso film, diretto da Bernardo Bertolucci.

La prossima riunione del Circolo di lettura si terrà sabato 25 maggio.


Trilogia di New York di Paul Auster (Ed. Einaudi)Sabato 23 marzo Incontro del Circolo di lettura ore 16. Il libro scelto per il prossimo incontro è Trilogia di New York di Paul Auster . “Tre detective-stories eccentriche e avvincenti in cui Paul Auster inventa una sua New York fantastica, un «nessun luogo» in cui ciascuno può ritrovarsi e perdersi all’infinito. Ed è proprio nell’invenzione di questa solitudine che i personaggi della Trilogia misurano il proprio io e scoprono il loro vero destino.”


Elizabeth Costello, J. M. Coetzee (Ed. Einaudi)Sabato 24 febbraio Incontro del Circolo di lettura ore 16 al Casale Podere Rosa. Il libro scelto per il prossimo incontro è ‘Elizabeth Costello’ di J. M. Coetzee. “Nella sua ultima opera, J. M. Coetzee, premio Nobel per la Letteratura 2003, trova una forma nuova: un romanzo in sei stazioni in cui la narratrice, ormai anziana, insegue le emozioni e i sentimenti della vita con il pensiero.”
Il lupo della steppa, H. Hesse (Ed. Oscar Mondadori)Vista la difficoltà di reperimento del libro di Coetzee, in alternativa è stato indicato per la lettura e discussione ‘Il lupo della steppa’ di H. Hesse. Pubblicato nel 1927, in un’Europa in cui i regimi totalitari si vanno imponendo, Il lupo della steppa è uno dei romanzi più “radicali” e più affascinanti di Hesse. Nel 1974 dall’opera di H. Hesse è stato tratto l’omonimo film di Fred Haines, con Max von Sydow e Dominique Sanda.
Inoltre una proposta organizzativa per arrivare alla prossima riunione con una pre-valutazione del libro successivo: nella lista di discussione si suggeriscono i titoli per formare una lista all’interno della quale si condividerà la scelta il giorno dell’incontro.


Michela Murgia, Accabadora (Ed. Einaudi)Sabato 27 gennaio Incontro del Circolo di lettura ore 16 al Casale Podere Rosa. Per la prossima volta abbiamo deciso di leggere ‘Accabadora’ di Michela Murgia. “Romanzo vincitore del Premio Campiello 2010. «Acabar», in spagnolo, significa finire. E in sardo «accabadora» è colei che finisce. Agli occhi della comunità il suo non è il gesto di un’assassina, ma quello amorevole e pietoso di chi aiuta il destino a compiersi. È lei l’ultima madre.”