BiblioArena 20, 21, 27, 28 giugno 2025



BiblioArena 20, 21  giugno 2025

Nell’ambito dell’ eSTATE al CASALE 2025
venerdì 20 giugno
C’ERA UNA VOLTA IN BHUTAN di Pawo Choyning Dorj (2023) 107’
sabato 21 giugno
L’APPUNTAMENTO di Teona Strugar Mitevska (2022) 92’


BiblioArena 27, 28 giugno 2025
venerdì 27 giugno
FIORE MIO di Paolo Cognetti (2024) 80′ documentario
sabato 28 giugno
FLOW di Gints Zilbalodis Belgio, Lettonia, Francia 84’animazione

sinossi

C’ERA UNA VOLTA IN BHUTAN
di Pawo Choyning Dorj Taiwan, Francia, USA, Hong Kong, Bhutan 2023 107’
Una fiaba dal messaggio fortemente pacifista. Al suo secondo film Pawo Choyning Dorji affronta le tematiche legate al suo popolo con uno stile diverso rispetto a Lunana – Il villaggio alla fine del mondo. Dopo aver affrontato, con uno stile semi-documentaristico, i temi legati all’educazione e al mondo rurale il regista torna ad occuparsi della propria terra, con un’altra cronaca dal «paese con il più alto tasso di felicità al mondo», volgendo lo sguardo, con tono da commedia, ad un passato prossimo e ad un evento che hanno avuto un grande significato sia sul piano politico che su quello sociale. 2006: il regno del Bhutan è un paese e un popolo in piena transizione. Per decisione del Re, che abdica volontariamente, il Bhutan si prepara a votare democraticamente il proprio futuro. Una scelta fatta per permettere alla nazione di trovare il suo posto nel mondo. E’ un piccolo film educativo, ironico e affettuoso, che ha il senso del paradosso e quello della misura. Il titolo originale è The Monk and the Gun, ovvero il monaco e il fucile, rapporto misterioso che verrà svelato solo alla fine della storia.
[fonte: https://www.mymovies.it/film/2023/cera-una-volta-in-bhutan/]

L’APPUNTAMENTO
di Teona Strugar Mitevska Danimarca, Belgio, Slovenia, Croazia, Bosnia-Herzegovina, Macedonia, Bosnia-Herzegovina, Croazia 2022 92’
La macedone Teona Mitevska, ci ha abituato a storie coraggiose e dalla forte impronta femminile, se non proprio specificamente femminista, mettendo insieme il grande e il piccolo, il pubblico e il privato, il maschile e il femminile, i vivi e i morti. Dopo il pluripremiato Dio è donna e si chiama Petrunya, sulle radici dell’arbitrio religioso maschilista, questo è un faccia a faccia letterale tra vittima e carnefice. Ma quella che pare una commedia grottesca e corale piano piano si trasforma nella rievocazione dei drammi e dei danni di una guerra tra popoli uguali, e si avvicina sempre di più ad Asja e a Zoran, alla rivelazione dell’evento che li accomuna, alla rabbia, la frustrazione, il disprezzo, il senso di colpa, la vergogna. L’appuntamento è quello organizzato a Sarajevo da una grottesca società di incontri per donne e uomini soli, ma da appuntamento galante diventa un gioco di ruolo al massacro. L’appuntamento non è un film sull’amore. E’ invece un film sulla guerra, che parla di fratricidio e di cicatrici che non si cancellano, sulla memoria, sul rimorso e sul perdono. Ed è anche un film sulle donne, che subiscono scelte e ferite inferte dagli uomini.
[fonte: https://www.mymovies.it/film/2022/lappuntamento/]

FIORE MIO
di Paolo Cognetti Italia 2024 80′ documentario
Paolo Cognetti, celebre scrittore e vincitore del Premio Strega nel 2017 con Le otto montagne, divenuto nel 2022 film altrettanto celebrato, si avventura in una nuova esperienza cinematografica con Fiore Mio, film che ha scritto, diretto e interpretato per la prima volta, personalmente. La critica ha sottolineato come il film sfugga alla definizione classica di documentario, definendolo «opera di riflessione», «un omaggio sconfinato al Monte Rosa». Una camminata ad alta quota, sul Monte Rosa, che parla di natura, ghiacciai a rischio, solitudini e relazioni. Incontri con persone di età e provenienza diverse, come Mia, Sete, Remigio, Marta, Arturo e Corinne, accomunate dall’amore per la montagna. Quando nell’estate del 2022 l’Italia è devastata dalla siccità, Paolo Cognetti assiste per la prima volta all’esaurimento della sorgente della sua casa a Estoul, piccolo borgo posto a 1700 metri di quota che sovrasta la vallata di Brusson. È la ricerca della fonte di quell’acqua a spingerlo a voler raccontare la bellezza delle sue montagne, dei paesaggi e dei ghiacciai ormai destinati a sparire o cambiare per sempre a causa del cambiamento climatico. La crisi climatica, inoltre, ci ricorda l’urgenza di proteggere questi luoghi incontaminati, facendo eco al messaggio del film: un invito a riconsiderare il nostro modo di vivere e a ritrovare un equilibrio con la natura.
[fonte: https://www.mymovies.it/film/2024/fiore-mio/]

FLOW – UN MONDO DA SALVARE
di Gints Zilbalodis Belgio, Lettonia, Francia 84′ animazione
Cosa c’è di più sovversivo di un gatto che nuota, pesca e soprattutto solidarizza con altri animali? È forse appropriato partire da questa “rivoluzione” felina per comprendere la forza tanto dirompente quanto ipnotica di Flow, l’eccezionale film di animazione in grafica computerizzata 3D (ma dal sapore fortemente artigianale) del regista lèttone Gints Zilbalodis, vincitore del premio Oscar come miglior animazione, che in ottanta minuti condensa, senza dialoghi, una raffinata favola dai molteplici linguaggi interpretativi. Tutto scorre, come in Eraclito, perché questa è la vita, e gli animali lo intuiscono e lo accettano meglio di noi. Flow riesce a creare una metafora avvincente e filosofica raccontando con andamento incalzante, il flusso (questo significa “flow”, non il nome del protagonista) della vita che gli animali assecondano con saggezza. Il film ha come protagonista un gatto nero che si accorge di un nuovo, imminente diluvio universale che minaccia di sommergere il suo mondo e così salta su una sorta di arca biblica dove si radunano altri animali in fuga dall’inondazione. Inizialmente preoccupato di salvare solo se stesso, il felino dovrà imparare a lavorare insieme agli altri imparando che per sopravvivere bisogna aiutarsi, perché da soli non si va da nessuna parte.
[fonte: https://www.mymovies.it/film/2024/flow/]