…Pagate 200mila euro e ve ne andate bonariamente entro 30 giorni!

Pagate 200mila euro e ve ne andate bonariamente entro 30 giorni!
Questi sono i numeri notificati il 28 giugno dal Dipartimento Patrimonio con una “nuova” lettera raccomandata (partita il 1 marzo e cosegnata a noi da ben due messi comunali il 28 giugno!)! Link_1
Questa è la drammatica situazione in cui il susseguirsi di amministrazioni avverse all’uso sociale del patrimonio di Roma capitale e avvezze alla valorizzazione/svendita dei beni comuni ci lasciano in eredità. E l’attuale amministrazione sembra seguire questa linea tracciata dai poteri forti di Roma, nel campo urbanistico, dei servizi, degli appalti….
Sulla questione del patrimonio pubblico in concessione ad uso sociale -quale è il Podere Rosa gestito dall’omonima associazione- stiamo assistendo ad un balletto ridicolo da dodici mesi. Un balletto vessatorio contro i titolari delle concessioni: un atto emanato contraddice un altro, un ufficio fa una cosa e un altro ufficio ne fa un altra in contraddizione, si dice A volendo dire B e viceversa. Controlli e minacce di multe salate sulle autorizzazioni per poi dire:-ci siamo sbagliati, avete ragione voi …siete in regola su questa e quest’altra cosa. Stressare le realtà sociali e screditare il lavoro faticoso di chi sul territorio ci sta e ci sta da tanti tanti anni.
Fanno paura forse le realtà che rendono servizi alla città almeno 335 giorni l’anno, che hanno un progetto di intervento sociale e culturale nel territorio, che negli anni si trasformano cercando di essere sempre vicine alle esigenze del territorio, che inventano progetti utili, creano collaborazioni, e…non si sono trasformate in luoghi commerciali, dove insomma nessuno si è arricchito!
Anzi abbiamo dato molto di più e non parliamo solo del lavoro sociale e culturale di questi anni, ma anche economicamente. Per esempio il Casale Podere Rosa, all’epoca un quasi rudere è stato pagato dal Comune ai proprietari 15.000 euro, noi ne abbiamo spesi negli anni quasi 200.000 di migliorie e ristrutturazione e pagati 60.000 di affitto (4 volte il costo d’acquisto) …si potrebbe configurare una quasi “speculazione” da parte del Comune di Roma nei nostri confronti… visto anche che oggi lo stesso ente ce ne chiederebbe altri 200mila!!!
Come diciamo all’Assessore Mazzillo nella lettera inviata in risposta il 30 giugno Link_2: “(…) Intendiamo inoltre manifestare la nostra seria preoccupazione per un comportamento dell’Amministrazione che ci appare incoerente e vessatorio. L’intenzione di procedere alla riacquisizione frettolosa dell’immobile prima dell’approvazione del Regolamento delle concessioni di immobili ad uso sociale, comporterebbe la sospensione di un “apporto significativo ad attività e servizi di valenza pubblica di supporto alle finalità dell’Ente e/o di sussidiarietà di servizi (…)”.

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Notizie locali e globali 20 – Estrattivismo: le mire dell’Europa sul gas iraniano si concretizzano

20 NOTIZIE LOCALI E GLOBALI del 04/07/2017
a cura di Federica Giunta (progetto “Torno subito” al Casale Podere Rosa)

Estrattivismo: le mire dell’Europa sul gas iraniano si concretizzano / Quando parliamo di cambiamenti climatici, contaminazione, emergenze ambientali si pensa che basti riciclare, usare meno acqua, smettere di mangiare carne, per sentirci che stiamo facendo la nostra parte. Da un lato è doveroso adottare questi accorgimenti nella nostra quotidianità, ma la cosa più importante a cui pensare è un cambiamento del sistema in cui siamo intrappolati. Un sistema che ci vede prigionieri di consumi sempre più ingenti, inquinanti, per la produzione dei quali siamo dipendenti di risorse finite e che, per essere estratte, causano grandi fenomeni di contaminazione e distruzione, sia del tessuto sociale sia dell’ecosistema.
Però questo cambiamento non viene ancora valorizzato, e lo dimostra la recente decisione della compagnia francese Total con una quota del 50% (30% va alla compagnia cinese Cnpc e un quota del 20% all’iraniana Petropars) di estrarre gas dalle riserve del giacimento di South Pars. Però in questo momento la preoccupazione più grande non è quella del probabile disastro ambientale dovuto a estrazione di gas attraverso fracking, se non le sanzioni che gli USA potrebbero muovere all’impresa Francese. Certo, i vertici della Total si sono affrettati a sottolineare che l’intesa con l’Iran è stata fatta nel pieno rispetto delle regole internazionali e che il gas estratto andrà ad alimentare il mercato interno, ma è evidente che i francesi hanno colto un’opportunità sfruttando i finanziamenti delle banche cinesi in alternativa a quelle occidentali. E quindi questo non ci fa che pensare che le dinamiche geo politiche sono nettamente più importanti di quelle socio-ambientali.

Links:
La Total rompe l’isolamento di Teheran. Il “coraggio” delle multinazionali europee

fonte: https://www.flickr.com/photos/sfupamr/14601885300

Notizie locali e globali 19 – Yasunidos a Roma: un occasione da non perdere per lasciarci ispirare dall’attivismo ambientale

19 NOTIZIE LOCALI E GLOBALI del 04/07/2017
a cura di Federica Giunta (progetto “Torno subito” al Casale Podere Rosa)

Yasunidos a Roma: un occasione da non perdere per lasciarci ispirare dall’attivismo ambientale / La seconda settimana di Luglio la capitale ospiterà uno dei gruppi ambientalisti più giovane e forte dell’Ecuador: gli Yasunidos.
Gli Yasunidos sono un collettivo di ambientalisti, attivisti, femministi, che prende il nome dalla riserva naturale Yasuní, immersa nel cuore dell’Amazzonia ecuadoriana.
Il collettivo nasce come risposta della società civile alla cancellazione dell’iniziativa Yasuni ITT da parte del governo ecuadoriano (una piccola parte di responsabilità fu anche del governo tedesco che fece dietro front sul supporto economico che aveva promesso), ed alla sua intenzione di estrarre il petrolio dalla riserva naturale con maggiore biodiversità del mondo, che è anche l’habitat di popoli indigeni isolati. Yasuni ITT nasce nel 2007 dalla proposta dalla società civile e dai movimenti indigeni ecuadoriani di non estrarre il petrolio presente nei campi petroliferi Ishpingo, Tiputini e Tambococha (da cui ITT) compresi entro i confini del parco. In cambio si chiedeva alla comunità internazionale di contribuire con il 50% delle entrate potenziali. Però, nonostante il fallimento della proposta, gli Yasunidos sono ancora attivi, e le loro lotte si sono capillarizzate e hanno assunto varie forme ed interessi, sempre per la giustizia ambientale e sociale.
Proprio per questo “curriculum”, noi del Casale Podere Rosa, non vogliamo perdere l’opportunità di ospitare quest@ giovan@ ragazz@ che potrebbero essere di ispirazione a tutti noi, per pianificare un mondo diverso, forse addirittura migliore.
Per info logistiche…stai connesso con la pagina FB del Podere Rosa !

Links:
Yasunidos

fonte: http://www.larepublica.ec/wp-content/uploads/2014/04/yasunidos-1-e1414169846363.jpg