Cineforum -e non solo- venerdì 24 e sabato 25 gennaio

Cineforum al Casale Podere Rosa

Omaggio. CENT’ANNI FA SACCO E VANZETTI. Militanti anarchici della regione di Boston, furono arrestati il 5 maggio 1920 ed accusati di rapine e dell’omicidio di un cassiere e di una guardia. Furono giustiziati sulla sedia elettrica sette anni dopo. Parzialmente riabilitati dal governo USA nel ‘77 …ma non ne venne mai riconosciuta formalmente l’innocenza!

Venerdì 24 gennaio
ore 17,00
MORTE ACCIDENTALE DI UN ANARCHICO
di Dario Fo Italia 1987 135’ registrazione spettacolo teatrale

Sabato 25 gennaio
la matinée del sabato ore 11,00
GALLINE IN FUGA
di Peter Lord-Nick Park GB 2000 95′ animazione

Omaggio. CENT’ANNI FA SACCO E VANZETTI
ore 18,30
L’ULTIMA SERA DI BARTOLOMEO VANZETTI
Presentazione del libro a cura dell’Autore Carlo Capuano.
Musiche di Joan Baez, Ennio Morricone ed Eraldo di Addario.
Letture di Marina Starace e Paolo Vaselli.

L’ultima sera di Bartolomeo Vanzetti. Presentazione libro sabato 25 gennaio

ore 21,30
SACCO E VANZETTI
di Giuliano Montaldo Italia 1971 119’

SINOSSI:

MORTE ACCIDENTALE DI UN ANARCHICO
di Dario Fo Italia 1987 135’ registrazione spettacolo teatrale
Registrazione, effettuata al Teatro Cristallo di Milano nel 1987 dalla RAI RAdiotelevisione Italiana. del mitico spettacolo teatrale di Dario Fo e Franca Rame, basato sulla morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli avvenuta il 15 dicembre 1969.
Rappresentata per la prima volta il 5 dicembre 1970 a Varese dal gruppo teatrale di Dario Fo e Franca Rame “La Comune”, l’opera si sviluppò grazie ai materiali che gli stessi Dario Fo e Franca Rame riuscivano a reperire (verbali dei processi, articoli di stampa, interviste) cambiando forma man mano che nuove notizie contribuivano all’approfondimento sul caso Pinelli: fu così che dal 1970 al 1973 si ebbero tre stesure del lavoro. L’allestimento dello spettacolo costò a Fo più di quaranta processi in varie parti d’Italia: per evitare problemi di tal genere Fo spostò l’azione della commedia dall’Italia agli Stati Uniti d’America, dove negli anni venti, nella città di New York, era accaduto un fatto di cronaca simile agli avvenimenti accaduti intorno alla morte di Pinelli che aveva come protagonista Andrea Salsedo, amico di Bartolomeo Vanzetti. “Come ci è venuto in mente di allestire uno spettacolo legato alle stragi di Stato? Anche in questo caso siamo stati spinti da una situazione di necessità. Durante la primavera del ’70 gran parte del pubblico che assisteva ai nostri spettacoli ci sollecitava a scrivere un testo sulla strage di Piazza Fontana e sull’assassinio di Pinelli”.

GALLINE IN FUGA
di Peter Lord-Nick Park GB 2000 95′ animazione
Primo divertente lungometraggio degli stessi autori di Wallace and Gromit con la stessa tecnica dello ‘stop-motion’, ovvero animazione tridimensionale con la plastilina. Un’ardita similitudine. Un tetro allevamento di polli perso nella campagna inglese come un campo di prigionia immerso nell’Europa della seconda guerra mondiale. Polli come prigionieri di guerra e fattori come terribili aguzzini nazisti. In gioco la sopravvivenza della specie. Chi è in grado di produrre uova a ritmo industriale ottiene in cambio la vita, in caso contrario è pronta l’accetta e la pentola bolle sul fuoco. Meglio un uovo oggi o la gallina domani?
[Di screenshot catturato da Totorosan1 - Blu-ray disc del film, Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=2804230]

SACCO E VANZETTI
di Giuliano Montaldo Italia 1971 119’
Alla mezzanotte del 22 agosto 1927, nel penitenziario di Charleston, vicino Boston, vennero uccisi sulla sedia elettrica Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, italiani e anarchici. Arrestati nel maggio del 1920 e ingiustamente accusati di rapina e omicidio, furono in realtà i capri espiatori di un’ondata repressiva contro il pericolo “rosso”. Il processo durò ben sette anni e divenne qualcosa di simbolico che non solo smosse le coscienze degli uomini dell’epoca, ma come un fantasma continuò ad agitare l’America per decenni. Giuliano Montaldo, accompagnato dalla vibrante ballata di Joan Baez e Ennio Morricone, restituisce quella vicenda in tutta la sua assurdità.
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