venerdì 29 novembre. Film e autori del/dal Buthan
ore 16,00 MAGHI E VIAGGATORI di Khyentse Norbu (2003) 107’
ore 18,00 LUNANA-IL VILLAGGIO ALLA FINE DEL MONDO di Pawo Choyning Dorji (2019) 109’
ore 21,00 C’ERA UNA VOLTA IN BHUTAN di Pawo Choyning Dorj (2023) 107’
sabato 30 novembre. La guerra. Gli orrori. I soprusi. Il nonsense
ore 18,00 IL GIGANTE. Un racconto sulle immagini della guerra sulla striscia di Gaza. Proiezione e incontro con l’autore Paolo Maria Congi (2024) 14’ maggiori info
ore 21,00 L’APPUNTAMENTO di Teona Strugar Herzegovina, 2022 92’
sinossi
MAGHI E VIAGGATORI
di Khyentse Norbu Bhutan/Australia 2003. 107’
Secondo film del regista Khyentse Norbu, lama buddista, nato in una remota regione del Bhutan orientale nell’Anno del Bue del Metallo, cioè nel 1961, il fortunato autore di La coppa, successo internazionale del 1999, il simpatico film su un monaco quattordicenne che riuscì a convincere i suoi superiori ad introdurre nel monastero un televisore per poter vedere la partita Francia-Brasile nella finale dei Mondiali di calcio del ’98. Maghi e viaggiatori è un road-movie lungo le magnifiche strade di montagna del Bhutan, piccolo regno incontaminato himalayano. Un giovane funzionario governativo sogna l’America e decide di lasciare il Bhutan in corriera. Perso il bus, cercherà un passaggio camminando insieme ad un monaco buddista e una giovane venditrice di mele. I racconti del monaco porteranno a riflettere sulle delusioni che possono riservare i “paesi dei sogni”.
LUNANA-IL VILLAGGIO ALLA FINE DEL MONDO
di Pawo Choyning Dorji Bhutan 2019 109’
L’opera prima di Pawo Dorji, di origini bhutanesi, è una delicata storia di crescita interiore, immersa in un paesaggio meraviglioso.. L’emigrazione è un tasto dolente in Bhutan, pacifico regno asiatico ai confini con il Nepal, soggetto all’emorragia di giovani attratti dall’Occidente come il protagonista di questo film. Ugyen, maestro demotivato di Thimphu, vuol scappare in Australia e fare il cantante, anche se il visto tarda ad arrivare. Intanto il ministero lo spedisce a “rieducarsi”, per insegnare nel più sperduto villaggio del nord, isolato da tutto e tutti, senza la tecnologia oppure i comfort delle grandi città che vive solo di ciò che la natura offre. Si ritroverà conquistato dall’adorazione che i bambini dimostreranno verso di lui, che lo vedono come una figura fondamentale per la costruzione del loro futuro. Lunana non è un luogo di finzione. È effettivamente un villaggio sul tetto del mondo situato lungo la catena dell’Himalaya al confine tra Bhutan e Tibet. Tutti gli abitanti sono stati coinvolti nelle riprese di questa splendida storia.
C’ERA UNA VOLTA IN BHUTAN
di Pawo Choyning Dorj Taiwan, Francia, USA, Hong Kong, Bhutan 2023 107’
Al suo secondo film Pawo Choyning Dorji affronta le tematiche legate al suo popolo con uno stile diverso rispetto a Lunana – Il villaggio alla fine del mondo. Dopo aver affrontato, con uno stile semi-documentaristico, i temi legati all’educazione e al mondo rurale il regista torna ad occuparsi della propria terra, con un’altra cronaca dal «paese con il più alto tasso di felicità al mondo», volgendo lo sguardo, con tono da commedia, ad un passato prossimo e ad un evento che hanno avuto un grande significato sia sul piano politico che su quello sociale. 2006: il regno del Bhutan è un paese e un popolo in piena transizione. Per decisione del Re, che abdica volontariamente, il Bhutan si prepara a votare democraticamente il proprio futuro. Una scelta fatta per permettere alla nazione di trovare il suo posto nel mondo. E’ un piccolo film educativo, ironico e affettuoso, che ha il senso del paradosso e quello della misura. Il titolo originale è The Monk and the Gun, ovvero il monaco e il fucile, rapporto misterioso che verrà svelato solo alla fine della storia.
L’APPUNTAMENTO
di Teona Strugar Mitevska Danimarca, Belgio, Slovenia, Croazia, Bosnia-Herzegovina, Macedonia, Bosnia-Herzegovina, Croazia 2022 92’
La macedone Teona Mitevska, ci ha abituato a storie coraggiose e dalla forte impronta femminile, se non proprio specificamente femminista, mettendo insieme il grande e il piccolo, il pubblico e il privato, il maschile e il femminile, i vivi e i morti. Dopo il pluripremiato Dio è donna e si chiama Petrunya, sulle radici dell’arbitrio religioso maschilista, questo è un faccia a faccia letterale tra vittima e carnefice. L’appuntamento è quello organizzato a Sarajevo da una grottesca società di incontri per donne e uomini soli, ma da appuntamento galante diventa un gioco di ruolo al massacro. L’appuntamento non è un film sull’amore. E’ invece un film sulla guerra, che parla di fratricidio e di cicatrici che non si cancellano, sulla memoria, sul rimorso e sul perdono. Ed è anche un film sulle donne, che subiscono scelte e ferite inferte dagli uomini.