Comunicato del 1 giugno dell’Associazione Casale Podere Rosa:
“PER LA GIOVENALE … SI ENTRA DALL’ORTO!”
Quale è la situazione? La situazione è la seguente:
– alle Biblioteche di Roma verrà affidata (ma ancora non è stata affidata!) tutta l’area della Giovenale (biblioteca, ex fienile, ex stalla dei tori e area verde);
– a settembre dovrebbe essere fatto il bando per il punto ristoro + centro culturale presso la ex stalla dei tori, tuttavia sulla data settembre non vi è al momento alcuna certezza;
– la proroga all’Ass. Casale Podere Rosa per la gestione della biblioteca è scaduta il 31 maggio e non può essere rinnovata.
Le biblioteche di Roma, alla cui Direttrice va riconosciuto il merito di aver lottato con determinazione per acquisire la Giovenale al sistema bibliotecario comunale, propongono un “accordo di collaborazione non oneroso” con l’Ass. Casale Podere Rosa per tenere aperta la biblioteca almeno fino a settembre. Tuttavia le spese per le pulizie e per la manutenzione del verde sarebbero sostenute da Biblioteche di Roma.
Pur riconoscendo gli sforzi fatti da Biblioteche di Roma per assicurare la gestione fino al varo del bando, si chiede ancora una volta a noi di farci carico dei costi e dei sacrifici che questo passaggio comporta.
A dicembre 2015 abbiamo accettato di lavorare senza contributi (per 3 mesi ci era stato detto; poi sono diventati 5!) perché solo così potevamo evitare che la Giovenale chiudesse e diventasse un luogo abbandonato e degradato. Avevamo ragione. Se oggi la Giovenale è ancora una biblioteca e forse entrerà nel sistema bibliotecario capitolino lo si deve in gran parte agli studenti e agli operatori che insieme l’hanno animata con la loro presenza, il loro lavoro e tante iniziative di lotta, partecipazione, socialità, cultura. Chiunque tenta di prendersene il merito per mero calcolo elettorale, a pochi giorni dalle elezioni, dimostra solo la natura profondamente parassitaria della politica oggi.
Abbiamo gestito la biblioteca e il Centro di Cultura Ecologica per 12 anni dando vita ad uno dei più interessanti e originali esperimenti culturali in una periferia romana. Oggi la vicenda della Giovenale si avvia, lentamente e con molte incertezze, verso il suo naturale epilogo: diventare parte del sistema bibliotecario romano. Questo è un bene e noi non lo ostacoleremo. Tuttavia non possiamo accettare di lavorare ancora gratuitamente per l’amministrazione. Non possiamo farlo perché è immorale che un’amministrazione prosciugata da anni di corruzione e di combutta con cosche malavitose di varia natura continui a richiedere mesi e mesi di prestazioni lavorative non retribuite, perché ci offende pensare che il nostro lavoro che in questi anni abbiamo svolto con dedizione totale e che ritenevamo dovesse essere un vanto per la città sia considerato zero. E in definitiva non possiamo farlo perché materialmente abbiamo dato fondo a tutte le nostre riserve.
Diamo perciò l’indicazione di continuare a frequentare in massa la biblioteca Giovenale, limitandoci ad utilizzare gli spazi verdi attrezzati, cioè la grande sala studio all’aperto, la più grande sala studio nel verde, in un parco romano. In questo modo almeno una parte della Giovenale rimarrà attiva e fruibile e la nostra presenza costituirà una sorta di presidio permanente per monitorare gli sviluppi della situazione.
Tutte le tempestive informazioni e gli aggiornamenti li trovate qui:
https://www.facebook.com/centrodiculturaecologica
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“Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.”
(Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano)
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Associazione Casale Podere Rosa
Roma, 1 giugno 2016