Venerdì 15 novembre
ore 17,30 I FIGLI DELLA PIOGGIA (film di animazione per bambini)
di Philippe Leclerc, disegni di Philippe Caza Francia/Corea, 2003
Mini rassegna: Il futuro è adesso
Ci siamo: novembre 2019, il lontano futuro in cui fu ambientato Blade Runner, il cult di fantascienza di Ridley Scot tè già arrivato. Ma,oltre la pioggia incessante di questi giorni poco altro ci accomuna con quel futuro prospettato. Per assurdo è scomparso proprio in questo anno Rutger Hauer che ha interpretato il mitico replicante che ha visto cose… Il presente è caratterizzato dalle nostre battaglie quotidiane, dai problemi di tutti i giorni di vite sempre più precarie tra lavoro e famiglia, come rappresentato dal’interessantel film belga dei giorni nostri.
ore 19,30 BLADE RUNNER-THE FINAL CUT
di Ridley Scott Stati Uniti 1982
ore 21,30 LE NOSTRE BATTAGLIE
di Guillaume Senez Belgio, Francia 2018
Sabato 16 novembre
Mini rassegna: New Orleans
Ancora una volta opere per riflettere e dire no ai razzismi di ieri e soprattutto di oggi. Stavolta proponiamo due film ambientati a New Orleans, una storia del 1917, caratterizzata dal cosidetto “ziotommismo”, e una degli anni ‘70 con le forti discriminazioni razziali denunciate da Martin Luther King e Malcom X.
ore 19,30 LA CITTA’ DEL JAZZ
di Arthur Lubin Stati Uniti 1947
ore 21,30 SE LA STRADA POTESSE PARLARE
di Barry Jenkins Stati Uniti 2018
SINOSSI:
I FIGLI DELLA PIOGGIA
di Philippe Leclerc, disegni di Philippe Caza Francia/Corea, 2003. 86′ animazione
Due popoli nemici da sempre: i Pyross, adoratori del sole, per i quali l’acqua significa morte e desolazione, e gli Hydross, che vivono sott’acqua, per i quali il nemico è il fuoco del Sole che li trasforma in statue. e solo la pioggia può farli tornare in vita. Il conflitto tra i due è un ciclo eterno, ma un giorno qualcuno scopre il vero motivo di quell’assurda guerra.
BLADE RUNNER-THE FINAL CUT
di Ridley Scott Stati uniti 1982 113’
Versione Finale del capolavoro di Ridley Scott restaurata e rimasterizzata. Nel 2019, ai servizi spaziali piú rischiosi sono chiamati i replicanti, creature prodotte dall’ingegneria genetica e destinate a vivere pochi anni. Alcuni di loro si ribellano e sbarcano clandestinamente a Los Angeles dove la polizia incarica delle ricerche un ex detective, un tipo capace e poco accomodante che alla fine ha la meglio sui fuggitivi.
LE NOSTRE BATTAGLIE
di Guillaume Senez Belgio, Francia 2018 98’
Un film che con grande umanità affronta il tema del rapporto tra lavoro e famiglia in questi tempi difficili.
Olivier, caporeparto di una squadra di lavoratori in un’azienda che ricorda da vicino Amazon, soffre la responsabilità del suo rapporto con i colleghi e del l’azienda che licenzia senza tanti complimenti. Ma il lavoro assorbe la maggior parte del suo tempo, e sulle spalle della moglie Laura ricade la responsabilità della vita familiare: portare a scuola i bambini, preparargli la cena, aiutarli con i compiti, metterli a dormire. Anche questo è un lavoro faticoso. Troppo faticoso forse per Laura, che lotta in segreto contro l’inizio di una depressione. La soluzione, per la donna, è una sola: scappare. Costretto a fare i conti con un quotidiano complicato dall’assenza di Laura, Olivier deve ristabilire priorità e necessità, lottando contro la rabbia nei confronti della madre dei suoi figli.
LA CITTA’ DEL JAZZ
di Arthur Lubin Stati Uniti 1947 80’
Una chicca imperdibile. Un film ambientato nella New Orleans del 1917, con protagonisti Billie Holliday e Louis Amstrong. Nel 1947 Hollywood volle produrre un film sulla nascita del jazz e della sua diffusione nel mondo. Ma dopo aver scelto i migliori artisti dell’epoca, per i produttori c’era qualcosa di sbagliato: il cast era troppo Nero per l’epoca, quindi inserirono personaggi bianchi in una storia melensa estranea a quel mondo. I neri, sono visti dall’ottica dei bianchi (Billie Holiday fa la cameriera…) Ma il fim rimane un documento storico visivo e musicale unico, in cui poter vedere i migliori artisti dell’epoca, raramente ripresi.
SE LA STRADA POTESSE PARLARE
di Barry Jenkins Stati Uniti 2018 119’
“Beale Street è una strada di New Orleans, dove sono nati mio padre, Louis Armstrong e il jazz. Ogni afroamericano nato negli Stati Uniti è nato in Beale Street, è nato nel quartiere nero di qualche città americana, sia esso a Jackson, in Mississippi, o Harlem, a New York. Beale Street è la nostra eredità. Questo romanzo parla dell’impossibilità e della possibilità, della necessità assoluta, per dare espressione a questo lascito. Beale Street è una strada rumorosa. Lascio al lettore il compito di discernere un significato nelle percussioni dei tamburi.” (James Baldwin)
Barry Jenkins, regista dello splendido Moonlight, realizza la versione cinematografica di “If Beale Street Could Talk” di James Baldwin, romanzo scritto dopo gli assassinii di Malcolm X e Martin Luther King e dunque intriso di tutta la disillusione e la rabbia della comunità afroamericana dell’epoca, eppure un romanzo sulla potenza dell’amore contro le pressioni esterne. L’amore tra Tish, afroamericana diciannovenne in attesa del primogenito e Fonny ingiustamente detenuto per stupro nei confronti di una donna bianca. Ancora una volta Jenkins attraverso la bellezza delle immagini, racconta la bruttura del mondo.