01 BIBLIOGRAFIA del 04/05/2017
a cura di Federica Giunta (progetto “Torno subito” al Casale Podere Rosa)
Buen vivir
Il Buen Vivir o Sumak Kawsay può essere definito come un modello di vita, applicabile a tutte le situazioni del quotidiano (politica, economia, lavoro, etc.), basato su un rapporto più equilibrato e più sano tra l’uomo e la Madre Terra, non più vista come semplice mezzo per raggiungere il benessere ma che diviene essa stessa fine ultimo. Inoltre costituisce un pilastro fondamentale nel processo di una costruzione sociale basata sull’interculturalismo, sul rispetto delle diversità e sulla convivenza armonica con il territorio circostante.
Il concetto di Buen Vivir appartiene fin dai tempi più remoti alle comunità indigene dell’America Latina, in particolare della Bolivia e dell’Ecuador. Non a caso in questi due paesi è talmente sentito e partecipato che compare anche nelle rispettive Costituzioni, seppur in forma differente.
Presso la biblioteca Passepartout del Casale Podere Rosa siamo particolarmente vicini a questo modello di vita e, a dimostrazione, potrete trovarvi varie monografie che trattano questo tema o che presentano pratiche sostenibili che possano avvicinarci sempre più ad un “viver bene”.
Breve bibliografia di libri disponibili in prestito o consultabili sede:
BuenVivir_Bibliografia_Passepartout
AA.VV, 2009. Guida al consumo critico. Informazioni sul comportamento delle imprese per un consumo consapevole, EMI, Bologna
(Introduzione a linee guida per dare al consumatore le informazioni necessarie per fare scelte coscienti e responsabili, evitando di rimanere un mero ingranaggio nel sistema capitalista e neoliberista.)
AA.VV 2017, Ecologia integrale. Una radicale riconversione. Testi dell’agenda Latinoamericana Mondiale.
(L’Ecologia integrale si contrappone all’esasperata visione antropocentrica occidentale, visione che è all’origine del comportamento predatorio dell’uomo rispetto al mondo naturale. Il libro è diviso in sezioni secondo la metodologica latino americana del Vedere, Giudicare, Agire. Un itinerario di idee che possono contribuire a riflessioni collettive su come l’ecologia integrale, superando il concetto di ambientalismo, possa condurre le comunità alla convivenza fraterna con la madre Terra e tentare azioni per invertire o almeno a frenare il cambiamento climatico in atto e lo sfruttamento del pianeta e della Natura.)
Battisti C., 2004. Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche. Un contributo teorico e metodologico con particolare riferimento alla fauna selvatica, Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche agricole, ambientali e Protezione civile, Stilgrafica, Roma
(La pianificazione di reti ecologiche ha come obiettivo quello di mantenere la vitalità degli ambienti naturali frammentati, considerati una delle principali minacce alla biodiversità.)
Carra A.E., 2010. Oltre il PIL, un’altra economia. Nuovi indicatori per una società del ben-essere, Ediesse, Roma
(Le scelte di governi e quindi le nostre vite quotidiane sono influenzate dal Prodotto Interno Lordo, che è sempre più lontano dal definire il reale benessere dei cittadini. Il libro, con linguaggio semplice e illustrazioni, propone di affiancare altri due indicatori, uno della “qualità ambientale” e uno della “qualità sociale”.)
Cicogna E., Tedeschi S., (eds), 2002. Costruiamo un mondo diverso. Materiali per alternative alla globalizzazione neoliberista, a cura della Rete contro G8, Fratelli Frilli editori, Genova
(Libro che raccoglie gli interventi di relatori che hanno partecipato al Ciclo di incontri organizzato dalla Rete contro il G8 con temi quali: le funzioni e le responsabilità dei grandi organismi internazionali; gli intrecci fra mafia e capitale finanziario; i riflessi del neoliberismo sul Sud del mondo; prospettive di un mondo diverso attraverso I bilanci di giustizia, il commercio equo e solidale, la Banca etica, l’agricoltura biologica ecc.)
Corbelli V. (eds), 2004. Sviluppo locale partecipato. Diritti e ambiente al centro di un’altra economia, atti del convegno internazionale Sviluppo Locale Partecipato, DigitaliaLab, Roma
(Il 7 settembre 2004 a Roma si è svolto il convegno Sviluppo Locale Partecipato per iniziativa dell’Assessorato delle Politiche per le Periferie, lo Sviluppo locale, il Lavoro, proponendo un intreccio tra sviluppo economico, politiche locali e processi di partecipazione.)
Costa T., Selvaggi D., (eds), 2008. La mucca e il frigorifero. Come pensiamo, percepiamo, viviamo la natura, LIPU, Parma
(Terzo volume della collana editoriale Osservatorio sulla biodiversità (pensata dalla LIPU), affronta i temi della percezione della natura, questione fondamentale per chi abbia a che fare con la tutela dell’ambiente. Questo perché, per cambiare il nostro rapporto con l’ambiente e il mercato, dovremmo favorire una rivoluzione culturale che promuova comportamenti e politiche ecosostenibili.)
Dierna S., Fabrizio O., 2005. Buone pratiche per il quartiere ecologico. Linee guida di progettazione sostenibile nella città della trasformazione, ALINEA editrice, Firenze
(Risultato di una ricerca sul tema “Qualità di progetto e sostenibilità ambientale nelle periferie”,il libro mira a dare un esempio di problematiche presenti nelle periferie e di come risolverle attraverso interventi di nuova edificazione e riqualificazione ambientale sul territorio del Comune di Roma.)
Ferroni F., Romano, B. (eds), 2010. Biodiversità, consumo di suolo e reti ecologiche. La conservazione della natura nel governo del territorio, WWF Italia, Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, Cogecstre, PE
(Negli ultimi decenni, in Europa e nel nostro paese, politiche economiche e territoriali sbagliate hanno portato ad un elevato degrado delle aree urbanizzate e agricole . Con questo volume si vuole mostrare una nuova metodologia per la conservazione della biodiversità basata sull’utilizzo di una migliore conoscenza scientifica e su una maggiore partecipazione di attori locali.)
Furlani R., et all., 1991. 50 piccole cose che ognuno di noi può fare per salvare il mondo, WWF, Leonardo editore, Milano
(Best seller degli anni 90 nel campo ecologico, nato dall’esperienza californiana dell’Earthworks Group, questo piccolo ricettario spiega come agire quotidianamente, partendo dalle cose più banali e impensabili, per passare da uno stile di vita consumistico ad uno consapevole e sobrio.)
Gesualdi F., 2005. Sobrietà. Dallo spreco di pochi ai diritti per tutti, Feltrinelli, Bologna
(La sobrietà, ovvero la rinuncia del troppo, è al centro di questo breve manifesto e vi fa riferimento come a una nuova dinamica sociale e personale fatta di scelte quotidiane alternative al modello consumista dominante. Questo attraverso uno stile di vita più parsimonioso, lento e adatto ai cicli naturali.)
Giovenale F., 1995 Nipoti miei. Discorso sui futuri possibili, CUEN, Napoli
(Fabrizio Giovenale in questo libro si presenta come nonno ambientalista parlando alle future generazioni, in maniera semplice e intima, riguardo alla condizione ambientale attuale. Il fine ultimo dell’opera è quella di ricercare e suggerire dei paradigmi di azione per provare a cambiare un sistema che sembrerebbe nocivo per la Natura.)
Guadagnucci L., Gavelli F., 2004. La crisi di crescita. Le prospettive del commercio equo e solidale, Feltrinelli, Milano
(La nascita, il boom e la fase odierna di cambiamento del commercio equo e solidale, attività che mira a riconoscere ai produttori un prezzo giusto rispetto alle loro condizioni di vita e non rispetto alle dinamiche di mercato basate su domanda e offerta.)
Guadagnucci L., 2007. Il nuovo mutualismo. Sobrietà, stili di vita ed esperienze di un’altra società, Feltrinelli, Milano
(Il lento ma insesorabile declino del sistema capitalista porta sempre più comunità a sperimentare progetti di cambiamento economico e sociale. Questo libro riporta esperienze nostrane, guardando però ai paesi latino americani che sono stati i precursori, per esempio, delle reti di economia solidale e di alcune esperienze di autogestione.)
Mameli A., 2011. Manuale di sopravvivenza energetica. Come consumare meglio ed essere felici, Scienza express, Torino
(I piccoli cambiamenti quotidiani che portano al buen vivir, ad un consumo più critico e sostenibile sono molti e a volte anche molto semplici. Questo libro ci consiglia come risparmiare e lasciare un’impronta ecologica leggera, come se fosse un ricettario della sostenibilità.)
Mance E.A., 2006. Fame zero. Il contributo dell’economia solidale, EMI, Bologna
(Fame zero è un programma lanciato dal presidente del Brasile, Ignacio Lula de Silva, che segue 4 linee guida: accesso all’alimentazione; rafforzamento dell’agricoltura familiare; generazione di reddito; mobilitazione sociale ed educazione. Queste azioni per il raggiungimento del bem-vivir di tutta la popolazione, messe in pratica in Brasile con esiti più o meno positivi, sono concepite strategicamente nella prospettiva dell’economia solidale, favorendo un’economia socialmente ed ecologicamente sostenibile.)
Mondonesi M., Tamino G., 2009. Bio diversità e beni comuni, collana Terra Terra, Jaca book, Milano
(Raccolta di saggi sulla biodiversità, definita come pluralismo atto a raggiungere una sostenibilità umana ed ecologica. Proprio il rispetto e la valorizzazione della diversità, da quella biologica alla economica, potrebbe aiutare le future generazioni ad evitare un collasso ecosistemico e sistemico.)
Perotti S., 2009. Adesso basta. Lasciare il lavoro e cambiare vita: filosofia e strategia di chi ce l’ha fatta, Chiarelettere editore, Milano
(Downshifting. Letteralmente “cambiare marcia, passando da una più potente a una più bassa”, è un fenomeno sociale che prende coscienza dell’insostenibilità di ritmi di vita troppo veloci e decide volontariamente di ridurre le ore di lavoro e quindi, avendo meno disponibilità finanziaria, riduce consumi e sprechi intraprendendo uno stile di vita più ecologico. Questo libro è una guida, basata su una esperienza personale dell’autore, per chi volesse intraprendere questa strada sostenibile a livello personale, ma anche globale.)
Pianta M., 2001. Globalizzazione dal basso. Economia mondiale e movimenti sociali, Manifestolibri, Roma
(La globalizzazione mira a due risultati: ottenere profitto e potere nel campo dell’economia e del lavoro, della politica e dell’organizzazione sociale. E se si parlasse di “globalizzazione dal basso”? Questo libro introduce questo concetto e lo affida a società che contestano il potere delle grandi multinazionali, degli stati più potenti, delle organizzazioni sovranazionali e che richiedono un nuovo modello di democrazia.)
Ricoveri G. (eds), 2005. Beni comuni, fra tradizione e futuro, Quaderni della rivista “CNS – Ecologia Politica”, EMI, Bologna
(I commons, ovvero i beni comuni, vengono sempre più messi in crisi dalla privatizzazione, cioè quel processo di espropriazione/spoliazione delle popolazioni locali. I vari saggi presenti in questa pubblicazione hanno lo scopo di analizzare le relazioni interdisciplinari tra sistemi socioeconomici ed ecosistemi naturali, partendo dal presupposto che la questione ambientale rappresenti una contraddizione insuperabile del capitalismo.)
Sachs W., 2002. Ambiente e giustizia sociale, Editori riuniti, Roma
(Come si può conciliare la crescita demografica e la limitatezza e non rinnovabilità delle risorse naturali? Sachs ci fornisce una mappa concettuale per cercare di orientare alle possibili risposte, passando attraverso una forte ricerca di giustizia sociale, che non può essere assicurata da una illimitata crescita economica.)
Shiva V., 2012. Fare pace con la terra, Feltrinelli, Milano
(Multinazionali contro gente comune. Agricoltura industriale contro agricoltura biologica. Queste due lotte, care all’attivista indiana, sono descritte chiaramente in questa opera, e proprio in base a chi vincerà lo scontro, ci si potrà prefigurare uno scenario più o meno idilliaco.)
Squarzoni P., 2002. Garduno, in tempo di pace. Itinerario di resistenza alla globalizzazione, Beccogiallo, TV
(Graphic novel che può essere definito un giallo sulla globalizzazione dal momento in cui il protagonista, attraverso un viaggio per il mondo, scopre i nuovi tentacoli con i quali le grandi imprese e le potenze coloniali agiscono su tutti noi. Nel mostrarceli l’autore vuole dotarci di strumenti e gli argomenti critici per resistere all’inganno che ci circonda.)