Notizie locali e globali 03 – Nube tossica a Pomezia

03 NOTIZIE LOCALI E GLOBALI del 09/05/2017
a cura di Federica Giunta (progetto “Torno subito” al Casale Podere Rosa)

Nube tossica a Pomezia. Venerdì mattina, a Pomezia, nello stabilimento della ECO X, una azienda per il pre-trattamento e stoccaggio di rifiuti sulla Pontina Vecchia, si è generato un forte incendio che, ad oggi, ha distrutto quasi completamente l’intero deposito di rifiuti speciali ed industriali. L’incendio ha generato una enorme nube tossica e, dopo i primi accertamenti, sappiamo che questa nube è carica di diossine e di amianto, contenuto nella copertura del deposito andato a fuoco.
L’amianto, è noto, è fortemente cancerogeno (il mesotelioma è il tumore ad esso associato), come cancerogena è la diossina, classificata come certamente cancerogena per l’uomo dal 1997. Alla diossina possono comunque essere associate diverse patologie endocrine e non. Proprio per questo si dovranno valutare quali sono state le ricadute delle diossine sul suolo, nell’aria, nelle acque e potrà essere fatto alla fine di questa settimana, con tutti i dati sul grado qualitativo di inquinamento dell’aria.
Nelle coltivazioni a rischiare di più sono le piante e i vegetali a foglia larga che trattengono le particelle. Ma a rischio sono ovviamente anche gli allevamenti e i pascoli nei dintorni. Le diossine contaminando acqua, terreno e piante, passano quindi nel grasso degli ovini e di conseguenza nel loro latte e nella carne.
Con un’ordinanza, infatti, il commissario straordinario del Comune di Ardea ha sancito il divieto di raccolta degli ortaggi e di pascolo degli animali nel territorio comunale distinto in un raggio di 5 chilometri dal luogo dell’incendio.
L’ordinanza colpisce una area coltivata di circa 4mila ettari di terreno dove lavorano almeno 150 aziende agricole a sostegno delle quali la Coldiretti si costituirà parte civile per i danni diretti, indiretti e di immagine provocati dall’incendio.
Le istituzioni continuano a tenere i toni bassi, a ribadire che il rischio è controllato e che i valori sono nella norma (da ricordare che i valori che vengono presi in considerazione -polveri sottili o Pm10- non sono in grado di rilevare presenza di diossine nell’aria), ma l’incendio divampato, tra Roma e Pomezia, ha creato una nube tossica che preoccupa e non poco tecnici e cittadini di un’area talmente vasta, da toccare oltre 20 Comuni fino ai quartieri più a Sud della Capitale.
Dobbiamo domandarci perché di questi impianti istallati in zone agricole, non conosciamo come vengono gestite le attività di dismissioni degli scarti della lavorazione dei rifiuti e come riescano ad aggirare le normative trattandosi di rifiuti pericolosi istallati in prossimità di centri abitati e attività agricole.
Tre articoli:
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Disastro di Pomezia, l’incubo dell’intossicazione di massa: «C’era amianto nella fabbrica»
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