Due film sulla terza età, e due film sull’adolescenza, dove per assurdo gli anziani hanno una visione più positiva della vita e del futuro che i bambini, schiacciati dal peso della vita…
venerdì 12 gennaio
ore 18,00 LUCKY di John Carroll Lynch (2017)
ore 21,00 THE STRAIGHT STORY-UNA STORIA VERA di David Lynch (1999)
sabato 13 gennaio
ore 16,00 ERNEST E CELESTINE-L’AVVENTURA DELLE 7 NOTE di Jean-Christophe Roger, Julien Chheng (2022) animazione
ore 18,00 IL GIGANTE EGOISTA di Clio Barnard (2003)
ore 21,00 CLOSE di Lukas Dhont (2023)
Sinossi:
LUCKY
di John Carroll Lynch Stati Uniti 2017 86′
Dopo tanti anni da attore caratterista di prim’ordine John Carroll Lynch, gira un’ottima opera prima, Premio Locarno Festival 2017. Uno splendido ritratto di vecchio cowboy. Lucky è un omaggio irresistibile a Harry Dean Stanton, attore di The straight storys e soprattutto di Paris Texas, e di quell’ambientazione, che lo ha reso celebre. Lucky è un novantenne ateo che vive in una cittadina sperduta del deserto e, tiene fede al suo nomignolo. Pur fumando un pacchetto di sigarette al giorno e bevendo alcolici, le sue diagnosi mediche sono impeccabili. Ma dopo una caduta “inspiegabile”, comincia a rivalutare le proprie convinzioni. Il film è a suo modo un racconto di formazione di un novantenne, che si spinge verso il futuro, “non è un film sulla vecchiaia o sulla morte” -dice Lynch- “Lucky è un film su quanto la vita sia preziosa“. Purtroppo si è rivelato anche il film testamento di Stanton che è scomparso poco dopo aver girato il film.
THE STRAIGHT STORY-UNA STORIA VERA
di David Lynch Stati Uniti, Francia 1999 111’
Un Linch atipico, lineare, tenero e poetico, che racconta una storia vera realmente accaduta, come una favola. Un road movie lento e riflessivo. Il film racconta la storia di Alvin Straight, un contadino dell’Iowa che nel 1994, a 73 anni di età, intraprese un lungo viaggio a bordo di un tosaerba per andare a riconciliarsi con il fratello, che non vedeva da troppo tempo, e che ha avuto problemi di salute. Straight coprì in 6 settimane la distanza di 240 miglia (386 chilometri circa), viaggiando a 5 miglia all’ora (8 km/h), il tempo necessario per camminare attraverso la fetta di America che lo divideva dal fratello malato. Straight oltre a ricordarci il vero cognome del protagonista realmente esistito (Alvin Straight), sta ad indicarci le parole: “dritto”,”semplicità”, “onestà”…”linearità”.La strada dritta, la retta via, diventa, così, il luogo in cui meritarsi il perdono.
ERNEST E CELESTINE-L’AVVENTURA DELLE 7 NOTE
di Jean-Christophe Roger, Julien Chheng Francia 2022 80’ animazione
Una nuova avventura per i due amici l’orso Enrnest e la topina Celestine, un’altra favola poetica sull’amicizia, e stavolta anche sull’amore per la musica. Per riparare il loro violino rotto, Ernest e Celestine iniziano un viaggio verso il lontano paese natale dell’orso, una terra magica dove da sempre si esibiscono i migliori musicisti del mondo e incredibili melodie riempiono l’aria di gioia. Al loro arrivo, i nostri eroi scoprono però una realtà completamente diversa: tutte le forme di musica sono state bandite! Ernest e Celestine non riescono proprio ad immaginare una vita senza musica. Insieme ai loro amici e a un misterioso fuorilegge mascherato, faranno di tutto per riportare la felicità nella Terra degli Orsi.
IL GIGANTE EGOISTA
di Clio Barnard Gran Bretagna 2003 93’
Ottimo film sull’adolescenza vissuta in un contesto degradato. Bradford, Inghilterra del centro nord, è periferia urbana, piccola città dominata da enormi centrali elettriche, che ne delineano il territorio. Ispirato a “Il gigante egoista” di Oscar Wilde, The Selfish Giant è una fiaba contemporanea su due ragazzini, amici per la pelle, “problematici”, che espulsi dalla scuola, finiscono nel mondo del furto di rame. Film toccante della scuola del cinema sociale inglese, sempre attento alle problematiche degli strati sociali più bassi, e sempre credibile nel rappresentarlo.
CLOSE
di Lukas Dhont Belgio, Francia, Paesi Bassi 2023 101’
Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2022. Dal regista belga di Girl (2018), un altro film sulla ricerca della propria identità, stavolta rappresentando il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, “un momento molto fragile e importante”. Lukas Dhont afferma che improvvisamente, la libertà di espressione dei bambini è limitata alla identità e alle categorie ben definitive, di cui bisogna far parte. Léo e Rémi hanno 13 anni, sono ragazzini inseparabili, trascorrono gran parte del loro tempo insieme e non vedono alcuna malizia nel proprio rapporto. Corse in bicicletta, battaglie con spade di legno, tante risate nella splendida campagna delle Fiandre. Ma tutto cambia quando, all’inizio dell’anno scolastico i nuovi compagni fanno commenti che loro non comprendono, ma inevitabilmente allontanano i due amici, distruggendo la loro naturalezza, creando incomprensioni e fratture estremamente dolorose soprattutto per chi risulta più fragile. Un film delicato, un dramma intimo, personale, rappresentato più da sguardi che da parole, con protagonista il “non detto”.