Notizie locali e globali 05/09/2017 a cura di Federica Giunta
Yemen: storia inascoltata di un paese in guerra
«Se anche la guerra finisse oggi, lo Yemen resterebbe una voragine umanitaria enorme, una crisi comparabile soltanto a quella siriana>». Queste la parole Johannes Van Der Klaauw, rappresentante dell’Unhcr (l’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite) a Sana’a, l’uomo dell’Onu nell’epicentro di un conflitto dimenticato, di «una crisi tra i sauditi e gli sciiti houthi che si protrae da anni». Infatti nell’ultimo decennio la tensione fra l’Arabia Saudita, uno dei paesi più ricchi della penisola e sostenuta e armata da USA, Gran Bretagna ed Egitto, e lo Yemen, il paese più povero del Golfo sostenuto dall’Iran, ha subìto una escalation vertiginosa, fino ad arrivare all’inizio di una vera e propria guerra nel marzo del 2015. Le motivazione di questo conflitto sono molteplici e non tutte chiare, però il controllo per il territorio e le sue risorse (petrolio e gas) è stato il punto centrale della nascita delle tensioni, soprattutto quando si parla di gruppi etnici (sunniti sauditi e sciiti houti) e formazioni di potere (monarchia saudita e ribelli houti) profondamente differenti. Tutto ha avuto inizio nel 2014 quando gli Houti, un gruppo sciita anti governativo, ha dato vita a manifestazioni di protesta contro il governo accusandolo di posizioni filo statunitensi e di essere travolto dalla corruzione. Gli Houti hanno così spodestato il presidente Hadi e hanno preso controllo della capitale Sana’a. Il leader del Paese si è rifugiato in Arabia Saudita ed è così che a marzo 2015 una coalizione capeggiata da Riyadh, con l’appoggio dei Paesi del Golfo insieme a Marocco, Giordania, Sudan ed Egitto ed armata da Stati Uniti e Gran Bretagna, ha iniziato a bombardare lo Yemen per fermare l’avanzata degli Houti supportati dall’Iran. Il presidente Hadi, dopo la vittoria, è tornato e la guerra civile è dilagata in tutta la nazione portando a uno scontro tra potenze sunnite e sciiti, a una guerra dove il tribalismo dilaga e dove gli interessi internazionali agiscono per procura facendo dello Yemen lo scacchiere su cui muovere guerriglieri e bombardieri a discapito di una popolazione ridotta alla fame. Secondo l’Onu, due anni di combattimenti hanno causato circa 8.000 morti, 42.500 feriti e più di tre milioni di sfollati. Circa 7,3 milioni di yemeniti hanno bisogno di un urgente aiuto alimentare e 432mila bambini soffrono di malnutrizione, oltre ad una gravissima epidemia di colera che ha colpito più di 300 mila persone. Nonostante questo la comunità internazionale non ha prestato ascolto alle richieste di aiuto della popolazione locale, un po’ perché ci sono di mezzo i sauditi (e alle loro spalle USA e GB), un po’ perché, diversamente dalla Siria, la guerra nello Yemen non ha prodotto fino ad ora un flusso di rifugiati che premono ai confini dell’Europa.
Links:
Yemen, una guerra dimenticata di Michele Farina, Viviana Mazza, Guido Olimpio e Marta Serafini
Yemen, due anni di guerra di Fulvio Scaglione