Cineforum in saletta venerdì 14 e sabato 15 novembre 2025

Cineforum in saletta venerdì 14 e sabato 15 novembre 2025

Cinematinée in saletta sabato 15 novembre 2025

minirassegna: NON ” …SONO SOLO CANZONETTE” / Film che rispecchiano una singolare tendenza degli ultimi anni a dare titoli dei film con riferimenti a canzoni italiane, creando una certo contrasto con i temi trattati spesso non facili.

venerdì 14 novembre
ore 16,00 LA PRIMA COSA BELLA di Paolo Virzì (2010) 118′
ore 18,00 MIO FRATELLO E’ FIGLIO UNICO di Daniele Luchetti (2007) 100′
ore 21,00 HO VISTO UN RE di Giorgia Farina (2024) 100′

sabato 15 novembre
ore 11,00 cinematinée LA CANZONE DEL MARE di Tomm Moore (2014) 93′ animazione
ore 16,00 PAZZA IDEA – XENIA di Panos H. Koutras (2014) 125′
ore 18,00 ARRIVEDERCI AMORE CIAO di Michele Soavi (2006) 107′
ore 21,00 L’IMMENSITÀ di Emanuele Crialese ( 2022) 94′

sinossi:
LA PRIMA COSA BELLA
di Paolo Virzì Italia 2010 118′
Dopo Ovosodo (1997) Paolo Virzì nel 2010 torna dopo tredici anni torna nella sua Livorno, con un esplicito omaggio alla commedia all’italiana, in particolare a Dino Risi. E proprio Livorno, i livornesi e le canzoni d’epoca sono la particolarità de La prima cosa bella, commedia intima, a tratti dolorosa. Cosa vuol dire avere una mamma bellissima, vitale, frivola, imbarazzante? È il cruccio che accompagna Bruno, primogenito di Anna, fin da quando aveva 8 anni. Dall’infanzia fino all’età adulta, la turbolenta e mai banale vita di Bruno e di tutta la famiglia Michelucci. Attraverso tre decenni, dal 1970 ai giorni nostri, Paolo Virzì intraprende il suo viaggio nella memoria con la doppia finalità di riconciliarsi e ricordare due punti fermi per tutti noi: il luogo d’origine e la madre. Archetipi che spesso sembrano confondersi o sdoppiarsi ma con i quali si devono comunque fare i conti.
[fonte: https://www.mymovies.it/film/2010/laprimacosabella/]

MIO FRATELLO E’ FIGLIO UNICO
di Daniele Luchetti Italia Francia 2007 100′
“Mio fratello è figlio unico perché non ha mai criticato un film senza prima, prima vederlo”, verso
della nota canzone di Rino Gaetano, a cui si è ispirato Daniele Luchetti nel 2007. Tratto dal libro Il fasciocomunista di Antonio Pennacchi (2003), Mio fratello è figlio unico è la storia emotiva, prima ancora che politica, di un’Italia proletaria di provincia, negli anni ’60 e ’70, attraverso gli occhi e la vita di due fratelli: Accio, il fascio, e Manrico, il comunista, che si muovono tra le architetture razionaliste di Latina ex Littoria e di Sabaudia, città “inventate” dal fascismo. Sempre in confronto/scontro tra di loro e seguendo percorsi opposti. Il loro rapporto é sempre appeso ad un filo, ma l’affetto che continua a legarli é molto forte. Infatti, in questa famiglia dove ci si accapiglia su tutto, c’è un nucleo affettivo misterioso, poiché quei due fratelli che crescono in perenne conflitto, senza comprendersi, in realtà si amano disperatamente. E ci parlano di un Paese non riconciliato, non pacificato, ossessionato dalla ricerca di una identità che non riesce mai a diventare ascolto dell’altro, confronto vivo con chi è altro da noi.
[fonte: https://www.mymovies.it/film/2007/miofratelloefigliounico/]

HO VISTO UN RE
di Giorgia Farina Italia 2024 100′
Giorgia Farina con il suo quarto lungometraggio realizza una commedia ad altezza di bambino. Una fiaba contro fascismo e xenofobia, che sostituisce alla denuncia un tono morbido e fiabesco. Ispirato alla storia vera di Guido Longobardi, avvocato, poeta e scrittore, giornalista,e consigliere comunale a Bologna, testimone diretto durante la sua infanzia della controversa conquista italiana dell’Africa. Siamo all’anno 1936, nell’Italia fascista: qui il piccolo Emilio immagina che il principe africano, catturato dal xenofobo padre, gerarca locale, e chiuso in una voliera, sia il suo eroe Sandokan e cerca di difenderlo dal razzismo dilagante e violento. Ho visto un Re unisce immaginazione e realismo, fantasia e umanità per regalare al pubblico una storia di scoperta umana e di consapevolezza, dove il potere dell’immaginazione diventa lo strumento di liberazione da un sistema opprimente e lo sguardo innocente di un bambino è l’unica arma possibile per combattere la chiusura, la rigidità e la xenofobia.
[fonte: https://www.mymovies.it/film/2024/ho-visto-un-re/]

LA CANZONE DEL MARE
di Tomm Moore Irlanda Danimarca Belgio Lussemburgo Francia 2014 93′ animazione
Nella mitologia celtica le sirene si chiamano selkie, termine che significa foca e indica il regno di appartenenza di queste misteriose creature, mezze umane e mezze animali. Ispirato dalle antiche leggende, il regista irlandese Tomm Moore le ha suggestivamente rivisitate in cornice contemporanea, realizzando un cartone animato che offre una totale immersione in un poetico mondo di fantasia. Un cartone animato di incantevole gusto pittorico, mondi fantastici, colori meravigliosi in una leggendaria, remota Irlanda. Una bella fiaba del Nord tra mito e realtà, racconta la storia della famiglia del guardiano del faro Conor che vive con la moglie Bronagh, il figlio Ben e il cane Cù, in mezzo al mare tempestoso,  su un’isola. Sono tanti i temi in questo splendido film: l’inutilità della parola, il «diventare di pietra» per non provare più sentimenti, la difficoltà di comunicare in famiglia.
[fonte: https://www.mymovies.it/film/2014/songofthesea/]

PAZZA IDEA – XENIA
di Panos H. Koutras Grecia, Francia, Belgio 2014 125′
“Cantami o diva…”Xenia (sta per ospitalità, accoglienza), commedia del 2014 politica, ma anche melodramma mediterraneo alla Almodóvar. Un road-movie su due fratelli stranieri in patria, armati di una pistola, di un coniglietto e della “fede” in Patty Pravo. Una pellicola quasi ‘omerica’ quella costruita da Koutras, regista greco gay dichiarato che ha così voluto voltare pagina ed abbandonare definitivamente la propria gioventù, un passato mai del tutto dimenticato che lo vide adolescente ribelle, sfacciato e coraggioso, come il suo giovane protagonista. Dany, albanese di madre ma greco di padre che abbandona Creta con l’intento di scovare al fianco del fratello maggiore quel papà fuggito quando i due erano poco più che bimbi. Stranieri nel proprio Paese, morso dalla crisi economica degli ultimi anni e politicamente esplosivo a causa dell’avanzare dell’estrema destra, i due ragazzi affronteranno un viaggio verso Salonicco con l’intenzione di ritrovare non solo il proprio vero genitore, bensì principalmente se stessi, maturando una volta per tutte guardando al futuro. È la ricerca di un’identità, di un riconoscimento ancor prima che da parte del genitore, da parte del paese in cui sono cresciuti, quella Grecia che Koutras mostra in tutta la sua crescente disperazione di vite buttate negli angoli delle strade e di follie razziste. I fascisti di Alba Dorata sono ovunque ad Atene. Un’avventura ricca di imprevisti e di situazioni paradossali, tra realtà e sogno, attraverso la quale il regista racconterà, con tono leggero e scanzonato, la passione dei due fratelli per la canzone italiana e per Patty Pravo.
[fonte: https://www.mymovies.it/film/2014/xenia/]

ARRIVEDERCI AMORE CIAO
di Michele Soavi Italia 2006 107′
Tratto dall’omonimo romanzo di Massimo Carlotto, il film ripercorre il destino di un ex terrorista che passa dalla militanza al crimine, accompagnato, dalla celebre canzone di Caterina Caselli. Già presente in una scena cult di La stanza del figlio di Nanni Moretti, in questo film la canzone segue tutta la storia fino alla fine. Un noir inquietante, cinico, brutale che racconta il graduale ritorno alla “rispettabilità” di un ex terrorista, Giorgio, rientrato in Italia dopo aver militato nella guerriglia rivoluzionaria in Sudamerica. Un ritorno che coincide con una sempre più profonda discesa negli inferi della criminalità. Una riabilitazione paradossale, conseguita a colpi di estorsioni, furti, omicidi, sfruttamento di donne, sullo sfondo di un Nord Est compiacente ed ipocrita. Un devastante percorso di riabilitazione per essere libero, “una persona onesta, come tutti”.
[fonte: https://www.mymovies.it/film/2006/arrivederci-amore-ciao/]

L’IMMENSITÀ
di Emanuele Crialese Italia,Francia 2022 94′
A 11 anni di distanza da Terraferma, che tratta dell’immigrazione clandestina dall’Africa in Italia, Emanuele Crialese torna alla regia con L’immensità, il suo film più personale. Andando nel profondo della propria identità, quella attuale e quella precedente, Emanuele Crialese racconta una storia di difficile transizione di una ragazzina che si sente maschio, sin dall’adolescenza. Ambientato nella Roma degli anni Settanta, tra quartieri in costruzione e varietà televisivi in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati, il film segue la vita di una famiglia borghese alle prese con un disagio silenzioso. Al centro c’è Clara, madre affettuosa e fragile, e Adriana, la figlia dodicenne che sente di non appartenere al corpo in cui è nata. Attraverso lo sguardo curioso e inquieto della protagonista, il film svela le crepe di un’esistenza familiare apparentemente normale, ma in realtà carica di tensioni emotive, solitudini e desideri inespressi. La Roma che fa da sfondo alla vicenda è una città a metà tra realismo e sogno, incorniciata da scene quotidiane, feste in salotto e fantasie televisive, come quelle dei varietà musicali dell’epoca, che si inseriscono nel film quasi come momenti di respiro immaginifico, con le mitiche musiche, tra cui l’interpretazione di Rumore di Raffaella Carrà, con grande complicità tra madre e figli, mentre si apparecchia la tavola, che diventa un vero inno di liberazione e gioia improvvisa.
[fonte: https://www.mymovies.it/film/2022/limmensita/]