Il Circolo di lettura della Biblioteca Passepartout del Casale Podere Rosa è aperto a chi vuole ragionare sulla lettura di libri scelti collettivamente; le persone interessate possono inserirsi nel gruppo in ogni momento.
La partecipazione è gratuita, riservata ai soci dell’associazione Casale Podere Rosa.
Gli incontri hanno una cadenza mensile e si svolgono solitamente il quarto sabato del mese, nel pomeriggio con orario variabile in funzione della stagione e di altri eventi.
Per informazioni scrivi a: biblioteca@casalepodererosa.org
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Reports e Appuntamenti 2025:
Sabato 25 ottobre Incontro del Circolo di lettura ore 16. Il libro scelto per il prossimo incontro è La levatrice, di Bibbiana Cau (ed. Nord, 2025) / Una grande storia al femminile che, attraverso la lingua, i profumi, la poesia e la ruvidezza della vita quotidiana nella Sardegna d’inizio Novecento, narra di gente umile e schiva, ma unita da un profondo senso di comunità. E di una protagonista che, grazie a una saggezza ancestrale e alla solidarietà delle altre donne, matura in sé una nuova e luminosa consapevolezza.
“Non è una di loro, Mallena. Un giorno di sedici anni prima è arrivata a Norolani insieme con Jubanne, cui è bastato un attimo per innamorarsi e che l’ha sposata per proteggerla da un destino che gravava su di lei come una condanna. Eppure, per gli abitanti di quel paese dove il maestrale porta il respiro del mare, ormai è diventata un punto di riferimento. Perché Mallena è una “llevadora” che, mettendo in pratica il sapere antico tramandatole dalla madre, assiste tutte le partorienti, anche quelle delle famiglie più umili, senza mai pretendere nulla in cambio. Ma tutto precipita nel settembre 1917, quando Jubanne torna dal fronte ferito nel corpo e nell’anima. Per pagargli le cure necessarie, Mallena chiede a gran voce al consiglio comunale di essere remunerata per il suo lavoro e, ancora una volta, quel sussidio le viene negato. Come se non bastasse, in conformità a un decreto regio, viene assunta un’ostetrica diplomata, destinata a sostituirla.
Arriva dal continente, Angelica Ferrari: nonostante la giovane età, per essere lì ha combattuto a lungo, sfidando le convenzioni sociali e la disapprovazione del padre, che voleva relegarla tra le mura domestiche, sposata con un buon partito. E adesso deve lottare contro la diffidenza delle donne del paese, che la vedono come un’estranea e rifiutano le sue cure. Dovrebbero essere rivali, Mallena e Angelica, invece sono le due facce della stessa medaglia, entrambe spinte dal desiderio di libertà e indipendenza, entrambe tradite dalle persone che avrebbero dovuto proteggerle e vittime della quotidiana ingiustizia che il mondo sa riservare soprattutto alle donne. Tuttavia, quando la situazione si farà insostenibile e i fantasmi del passato torneranno a bussare alla porta di Mallena, sarà proprio l’intera comunità di Norolani a pretendere che, per una volta, si faccia davvero giustizia.”
Sabato 27 settembre Incontro del Circolo di lettura ore 17. Il libro scelto per il prossimo incontro è Viaggio al termine della notte, di Louis-Ferdinand Céline (ed. Corbaccio) “A novant’anni dalla sua pubblicazione e a oltre sessanta dalla morte dell’autore, Viaggio al termine della notte si impone come il romanzo che ha saputo meglio capire e rappresentare il Novecento, illuminandone con provocatoria originalità espressiva gli aspetti fondamentali. «Céline è stato creato da Dio per dare scandalo», scrisse Bernanos quando nel 1932 il romanzo diventò un successo mondiale, suscitando entusiasmi e contrasti feroci. Lo «scandalo Céline», che dura tuttora, è la profetica lucidità del suo delirio, uno sguardo che nulla perdona a sé e agli altri, che ha il coraggio di affrontare la notte dell’uomo così com’è.
L’anarchico Céline, che amava definirsi un cronista, aveva vissuto le esperienze più drammatiche: gli orrori della Grande Guerra e le trincee delle Fiandre, la vita godereccia delle retrovie e l’ascesa di una piccola borghesia cinica e faccendiera, le durezze dell’Africa coloniale, la New York della «folla solitaria», le catene di montaggio della Ford a Detroit, la Parigi delle periferie più desolate dove lui faceva il medico dei poveri, a contatto con una miseria morale prima ancora che materiale.
Totalmente nuovo nel panorama francese ed europeo è stato poi il modo insieme realistico e visionario, sofisticato e plebeo con cui Céline ha saputo trasfigurare questa materia incandescente. Per lui, in principio, è l’emozione, il sentimento della vita: di qui l’invenzione di un linguaggio che ha tutta l’immediatezza del «parlato» quotidiano, capace di dar voce, tra sarcasmi e pietà, alla tragicommedia di un secolo.
Questo libro sembra riassumere in sé la disperazione del Novecento: è in realtà un’opera potentemente comica, esilarante, in cui lo spettacolo dell’abiezione scatena un riso liberatorio, un divertimento grottesco più forte dell’incubo. Oggi il Viaggio, nella traduzione ormai classica di Ernesto Ferrero, scrittore particolarmente attento al «colore» dei linguaggi, si offre a nuove generazioni di lettori con l’intatta freschezza di un «classico» che non finisce di stupire per la sua modernità.”
Report a cura di Renato C.
Ciao, come già anticipato da diversi interventi, sabato scorso, 27 settembre, c’è stata la riunione del Circolo di Lettura, per discutere sul romanzo “Viaggio al termine della notte” di Louis Ferdinand Celine. Eravamo in 7 partecipanti, e la discussione è stata preceduta da due mie comunicazioni. La prima riguardava una breve relazione riassuntiva sulla mia partecipazione alla premiazione del Premio DIMMI 2025, che si è svolta dal 19 al 21 settembre a Pieve Santo Stefano (Ar), a cui eravamo stati invitati, in quanto facenti parte di una delle Commissioni territoriali incaricate di selezionare e segnalare i lavori autobiografici presentati al Concorso. E’ stata un’esperienza molto interessante, con vari eventi e spettacoli, e in cui ho avuto modo di contattare esponenti di vari gruppi di Lettura, e gli organizzatori del Premio, che, tra l’altro, hanno manifestato l’intenzione di presentare il volume contenente le testimonianze vincitrici dell’anno scorso proprio al Casale Podere Rosa. All’evento potrebbe essere coinvolto anche il Gruppo di Lettura. La seconda comunicazione riguardava l’iniziativa di “Robinson”, il supplemento culturale di Repubblica, che periodicamente dedica una rubrica ai Gruppi di Lettura, pubblicando le recensioni dei libri letti insieme. Per il prossimo libro scelto dal gruppo, che, come sapete, si terrà sabato 25 ottobre alle ore 16,00 con l’analisi del romanzo “La levatrice” di Bibbiana Cau (Casa Editrice Nord), vorrei provare a raccogliere le recensioni dei partecipanti alla riunione e mandarle alla redazione di Robinson.
Si è poi aperta la discussione sul libro di Celine. Gli interventi hanno messo in evidenza la grande rilevanza del testo di Celine, nell’ambito della letteratura del Novecento, di cui passa in rassegna, con un racconto in buona parte autobiografico e ferocemente pessimista, le grandi tematiche esistenziali legate alla vita dei soldati nella Grande Guerra, al colonialismo predatorio, alle migrazioni e allo sfruttamento operaio nell’America del fordismo, all’ambiente povero e degradato delle periferie urbane, alla superficialità e strumentalità delle relazioni umane, con il ricorso ad un linguaggio carico di ironia e di sarcasmo, basato su un’oralità reinventata, una sorta di “jazz linguistico” rivoluzionario e geniale, carico di ellissi narrative, frasi tronche , ripetizioni, puntini di sospensione, che rende un po’ complicata la lettura (alcuni non sono riusciti a finire il libro), ma che rappresenta una precisa scelta lessicale specchio della schizofrenia sociale e dell’abisso esistenziale descritti nelle vicende narrate. Alcuni interventi sottolineano la prolissità di alcune parti del racconto; altri fanno notare, anche con citazione di brani significativi, come, in un viaggio al termine di una notte metaforica, attraverso le sofferenze, le crudeltà e le perversioni, emergano però degli sprazzi di poesia e di umanità, o delle riflessioni filosofiche profonde che offrono interessanti spunti di riflessione, anche legati all’attualità. Tutti però concordano sulla rilevanza storica e letteraria di un testo come questo, ricco di pagine memorabili, che ne fanno uno dei capolavori della letteratura del Novecento.
In merito alla riunione sulla Palestina, Paolo Cinque si incaricherà di proporre al gruppo una bibliografia di saggi sulla storia e sulle condizioni sociali e politiche della Palestina, da cui estrapolare delle parole chiave su cui discutere, e, per arricchire il dibattito, si ripromette di invitare alla riunione due suoi amici ebrei dissidenti. Si decide che detta riunione si terrà sabato 29 novembre.
Sabato 26 luglio Incontro del Circolo di lettura ore 17. Il libro scelto per il prossimo incontro è C’era la luna, di Serena Dandini (ed. Einaudi) «Ci vuole una discreta tempra e tanto coraggio per fare una rivoluzione e io, per quanto mi fingessi spavalda, non mi sentivo all’altezza. Ero un po’ vigliacca e molto ignorante, ma almeno non ero piú sola. Lola mi stava abbracciando e il suo profumo che sapeva di spezie orientali (mi pare si chiamasse patchouli) lentamente mi rianimava. L’amicizia è piú potente dell’amore. L’amicizia guarisce e salva e ti assegna un posto nel mondo. E anche se io ero stonata come una campana non se ne sarebbe accorto nessuno perché le mie amiche avrebbero cantato in coro con me. Non c’erano piú solo loro adesso, eravamo diventate noi».
Sabato 28 giugno Incontro del Circolo di lettura ore 17. Il libro scelto per il prossimo incontro è L’amore mio non muore, di Roberto Saviano (ed. Einaudi) “Questo è un romanzo. Racconta una storia impossibile. Una storia vera. «Ho deciso di scrivere questo libro per raccontare la storia d’amore piú drammatica e potente in cui mi sia imbattuto. Quella di Rossella Casini, giovane piena di vita, vittima di ‘ndrangheta. È una storia che raccoglie tutti i colori dell’umano sentire: l’ingenuità e lo slancio, la devozione e l’ossessione, l’amicizia, il desiderio, il coraggio, la delusione, il tradimento, lo schifo, la tragedia. Eppure, per Rossella, la certezza che proprio nell’amare risieda l’unica possibilità di verità e di senso non viene mai meno. L’amore non muore».”
Sabato 24 maggio Incontro del Circolo di lettura ore 17. Il libro scelto per il prossimo incontro è Io sono con te, di Melania G. Mazzucco (ed. Einaudi), “Due donne si incontrano per mesi, imparano a conoscersi, a capirsi, a fidarsi l’una dell’altra. Una si chiama Brigitte, arriva dal Congo, ha perso tutto e comincia a raccontare; l’altra si chiama Melania, l’ascolta a lungo e poi quella storia decide di scriverla.” “(…) è un libro raro e necessario per molte ragioni: è la storia di un incontro e di un riconoscimento, di un calvario e una rinascita, la descrizione di un’Italia insieme inospitale e accoglientissima, politicamente inadeguata e piena di realtà e persone miracolose. Melania Mazzucco si è messa in gioco a ogni pagina come essere umano e come scrittrice, scegliendo una forma flessibile e nuova, esatta, personale, carica di un’emozione trattenuta e dirompente. Se in Vita aveva narrato l’epopea dell’emigrazione italiana, ora ribalta la prospettiva: guardando negli occhi questi uomini e queste donne, specchiandoci nelle loro storie, non potremo non riconoscere l’energia disperata che ci accomuna tutti, quando la vita ci ha travolti e tentiamo di rimetterci in piedi.
Sabato 3 maggio Incontro del Circolo di lettura ore 16. Il libro scelto per il prossimo incontro è Sei come sei, di Melania G. Mazzucco (ed. Einaudi), “Eva ha undici anni ma sa già cos’è il dolore. L’ha scoperto quando suo padre Christian è morto all’improvviso. Eva sa già cos’è l’abbandono, perché anche suo padre Giose adesso non c’è piú: si è ritirato in un casale sugli Appennini quando il tribunale, dopo la morte di Christian, ha deciso che non è lui il tutore piú adeguato per sua figlia e ha preferito affidarla a uno zio che vive a Milano. Ma Eva conosce bene anche la felicità: perché lei, Christian e Giose sono stati una famiglia felice, unita e bellissima. E, per riacciuffare quella felicità, Eva è disposta a fuggire, ad attraversare l’Italia e tornare da Giose, per fargli tutte le domande che non gli ha mai fatto. Drammatico e divertente, veloce come un romanzo d’avventura, Sei come sei ci porta dentro l’amore tra un padre e una figlia, diversi da tutti e a tutti uguali, dentro i sentimenti che uniscono le persone al di là dei ruoli e delle leggi.”
Sabato 22 marzo Incontro del Circolo di lettura ore 16. Il libro scelto per il prossimo incontro è Eravamo dei grandissimi, di Clemens Meyer (ed. Keller), “Daniel, Mark, Paul e Rico sono cresciuti come “pionieri” nella Germania dell’Est. Sono gli ultimi anni prima della caduta del Muro e sogni e illusioni sono amplificati dal mito dell’Ovest a portata di mano. Con la riunificazione delle due Germanie anche la loro vita cambia trasformandosi in una folle corsa fatta di furti d’auto, alcol, paura e rabbia. Clemens Meyer ci regala un romanzo sulla generazione a cavallo della caduta del Muro raccontata alla Trainspotting con la schiettezza di chi allora cercava di sopravvivere e di inventarsi un futuro nel Selvaggio Est. Saltando da un piano temporale all’altro, l’autore ci presenta la Lipsia delle case occupate, degli incontri clandestini di boxe, degli hooligan, delle prime discoteche e delle bevute disperate con la profondità e la poesia di chi quegli anni li ha amati a carissimo prezzo, vedendo perdersi uno dopo l’altro i propri amici d’infanzia e sgretolarsi, a poco a poco, il mito dell’Ovest. Un romanzo travolgente sui nostri tempi che ha dato voce alla generazione dell’Europa unita – anche quella che ne è stata travolta – alla gioventù che affiora potente e ricca di sfumature.”
Sabato 22 febbraio Incontro del Circolo di lettura ore 16. Il libro scelto per il prossimo incontro è Gli anni di Mara, di Marco Barbieri Bottoni (ed. Pendragon), “Leggere il diario della propria madre è come leggere una fiaba prima di addormentarsi e poi scoprire in sogno che era un thriller. È ciò che succede a Marco quando trova per caso quello della Mara, che ha annotato in un’agenda eventi futili e catastrofici, fatti intimi e politici, malattie e grandi abbuffate, acquisti di elettrodomestici e perdite di persone care. L’autore ricuce i fili dei brevi enunciati e ricompone l’affresco di una famiglia contadina che attraversa il nazifascismo, la guerra, il boom economico nello scenario storico e naturale della Maremma toscana. Ma nel diario la Mara registra anche le tappe fondamentali della vita del figlio: l’accettazione della sua omosessualità in un contesto di paese, l’attività nel mondo dei diritti nell’associazionismo LGBTQIA+. Alla fine questa lettura rivelerà che ogni vita, anche quella della propria madre, contiene un segreto.”
Sabato 25 gennaio Incontro del Circolo di lettura ore 16. Il libro scelto per il prossimo incontro è La vegetariana, di Han Kang (ed. Adelphi), “«Ho fatto un sogno» dice Yeong-hye, e da quel sogno di sangue e di boschi scuri nasce il suo rifiuto radicale di mangiare, cucinare e servire carne, che la famiglia accoglie dapprima con costernazione e poi con fastidio e rabbia crescenti. È il primo stadio di un distacco in tre atti, un percorso di trascendenza distruttiva che infetta anche coloro che sono vicini alla protagonista, e dalle convenzioni si allarga al desiderio, per abbracciare infine l’ideale di un’estatica dissoluzione nell’indifferenza vegetale. La scrittura cristallina di Han Kang esplora la conturbante bellezza delle forme di rinuncia più estreme, accompagnando il lettore fra i crepacci che si aprono nell’ordinario quando si inceppa il principio di realtà – proprio come avviene nei sogni più pericolosi. “