Foreste urbane
Notizie locali e globali 10/01/2018 a cura di Stefano Petrella (Centro di Cultura Ecologica del Casale Podere Rosa)
Come immaginate la vita futura dei vostri figli e nipoti a Roma, a Berlino, a New York o in un’altra delle grandi metropoli del mondo? Le Nazioni Unite dicono che il 50% della popolazione umana – 3,5 miliardi di persone – già oggi si affolla su circa il 3% della superficie delle terre emerse, cioè le grandi città e le periferie urbane e qui consuma oltre il 75% delle risorse naturali del pianeta. Ci dicono anche che questo 50% di esseri umani metropolitani nel 2050 sarà diventato il 75%, con buona pace di quanti vorrebbero fermare i flussi migratori a suon di randellate, muraglie e leggi speciali.
Qual’è il problema? Il problema è che le metropoli sono dispositivi iper-energivori in grado di modificare profondamente il clima, i cicli biogeochimici, l’uso del suolo, gli habitat, la qualità dell’aria, la salute e la sicurezza dei cittadini e comprometterne sul lungo periodo le condizioni economiche e sociali. La ricerca di modelli di “resilienza urbana” è quindi di strettissima attualità ed un importante contributo può venire dalla presenza delle foreste e degli alberi in ambiente urbano e periurbano.
Le foreste urbane sono i sistemi delle aree verdi urbane e periurbane, comprese le aree boscate di parchi, giardini e ville storiche, le alberature stradali, il verde condominiale, alberi e cespugli delle superfici abbandonate in via di ri-naturalizzazione. Le foreste urbane costituiscono le infrastrutture verdi che collegano le città con le campagne circostanti e rivestono pertanto l’importante ruolo di corridoi ecologici.
Secondo la FAO le foreste urbane possono assolvere a cinque diversi tipi di funzione: protezione dai fenomeni estremi legati al clima; funzione sociale legata ad aspetti culturali e paesaggistici; miglioramento della qualità dell’aria e abbattimento degli inquinanti atmosferici; fornitura di alimenti, materiali legnosi, piante medicinali e opportunità lavorative; sostegno alla biodiversità animale e vegetale.
Perché questi effetti possano realmente manifestarsi è necessario che gli amministratori pubblici pianifichino strategie di gestione basate sulla conoscenza della struttura, funzione ecologica e dinamica delle foreste urbane e sappiano valutare i servizi ecosistemici ad esse associati e il loro valore economico.
L’Associazione Casale Podere Rosa ha avviato il primo studio della struttura e della composizione vegetale della foresta urbana di Aguzzano, i cui risultati saranno resi noti nei prossimi mesi. In questo modo si intende contribuire al miglioramento delle conoscenze e fornire un modello di analisi dei servizi ecosistemici prodotti da un parco urbano.