Newsletter di Casale Podere Rosa e Biblioteca Passepartout del
12.maggio.2020
Sabato 16 maggio sperimenteremo il #mercatoBioSenzamercato.
Un mercato a socialità ridotta ma coerente con la solidarietà verso le aziende piccole, locali, biologiche che abbiamo sostenuto tutti insieme in questi anni e ancor di più in questo periodo di difficoltà. Sono le aziende che hanno fatto un lavoro enorme per riorganizzarsi e consegnare casa per casa i loro prodotti, e ci hanno dato modo di non arricchire le grandi imprese della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) che in questo periodo specialmente, ma è una prassi consolidata, hanno lanciato “(…)aste al ribasso per aggiudicarsi beni alimentari al minor costo possibile (…) imponendo prezzi di vendita bassissimi ai fornitori già in affanno(…)” leggi
Sabato prossimo sarà il primo appuntamento con il MercatoBIO, in una forma temporaneamente radicalmente diversa: una sorta di grande gruppo di acquisto perchè non saranno allestiti banchi ma le aziende consegneranno i prodotti che ciascuno di noi ha ordinato. Fate il pre-ordine leggendo le informazioni QUI
“Le “due Simone” rapite a Baghdad e attaccate al loro rientro in Italia, Carola Rackete sotto accusa per il suo abbigliamento, Giovanna Botteri criticata perché spettinata… Il fatto è che voi (voi, inteso come quelli che utilizzano la pratica di usare un particolare per colpire una persona) (…)” Voi odiate le donne libere
”Per Silvia, finalmente libera, ci sono vari discorsi che si intrecciano. Il primo è, purtroppo, quello di genere che ci riporta all’eterno medioevo italiano sul tema. È una giovane donna, il cui corpo e le cui scelte possono essere offese, insultate, messe in piazza per un pubblico dibattito. E pochi ricordano che fu già molto insultata quando venne rapita. (…) Con la liberazione è ripartita la gara all’offesa. Di nuovo le sue scelte e il suo corpo sono diventati oggetto di dibattito e contestazioni. Il tutto aggravato dalla sua conversione all’Islam, atto considerato gravissimo. (…)” Gli avvoltoi e Silvia Romano
“D: Cosa ha confermato o rafforzato questa pandemia riguardo alla tua visione della società?
KLEIN: Che gli umani non sono fatti per l’isolamento. Siamo animali sociali e apparteniamo alla comunità, sostenendoci a vicenda. Che la logica del profitto è in contraddizione con l’assistenza sanitaria pubblica. Questa logica costituisce una minaccia per la nostra sicurezza collettiva (sia in un impianto di confezionamento di carne che in un magazzino di Amazon). Che le nostre élite economiche e politiche pianificheranno e trarranno profitto anche di fronte alla morte di massa. Che le catastrofi discriminano: qualunque ingiustizia preceda il disastro verrà solo approfondita da essa. Gli emarginati diventano gli scartati. (…)” Naomi Klein: cosa ci aspetta dopo questa crisi
“«I suoi compagni la sollevano, la portano al riparo, la sentono mormorare ‘Oddio che male’. Credono abbia inciampato. Non si vede sangue. Quando la mettono a terra ha gli occhi sbarrati, il corpo rigido. Una crisi epilettica, pensano. Interviene un medico ma in mezzo al putiferio non sa che fare. Caricata su una macchina, Giorgiana arriva in ospedale già morta. Centrata alla schiena da un proiettile». Così la scrittrice Paola Staccioli racconta l’uccisione della studentessa diciottenne Giorgiana Masi su “101 donne che hanno fatto grande Roma” (Ed. Newton Compton, 2011), avvenuta il 12 maggio del 1977 sul Lungotevere romano all’altezza di Ponte Garibaldi. Era in corso una manifestazione per festeggiare il terzo anniversario della vittoria del referendum sul divorzio, manifestazione vietata dalla questura in quell’anno di grande rivolta che festeggiava un diritto conquistato e tanti altri rivendicava con determinazione.(…)” 43 anni fa, a Roma, durante una manifestazione la polizia di Cossiga sparava e uccideva la studentessa diciannovenne Giorgiana Masi
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