Notizie locali e globali 07/11/2017 a cura di Federica Giunta
MobilitAzioni ambientaliste per un controllo popolare della COP23 di Bonn
La COP23 sui cambiamenti climatici si è inaugurata questo lunedì a Bonn. Fino al 19 novembre verranno discusse dai grandi leader nuove politiche e pratiche per contrastare il cambiamento climatico, viste le contraddizioni e i limiti della COP21 di Parigi, che si era conclusa con degli accordi che avrebbero dovuto rivoluzionare le politiche ambientali ed energetiche di tutto il mondo, ma che invece si sono rivelate inefficaci, limitate e non vincolanti. La COP di Bonn si tiene sotto la presidenza delle Isole Fiji, così da creare un’occasione per i piccoli Paesi insulari del Pacifico di mostrare al mondo la loro leadership nella lotta al cambiamento climatico che sta facendo sprofondare sott’acqua le loro terre a causa dell’innalzamento del livello del mare. Dall’altra parte, come ogni anno, i movimenti ambientalisti non hanno delegato ai “grandi” la discussione di tematiche tanto importanti ed urgenti ed hanno così organizzato nel fine settimana precedente l’inizio (sabato 4 e domenica 5) azioni dimostrative di quanto tutt@ noi siamo coinvolt@ in prima linea quando si parla di ambiente. Infatti il 5 novembre si è svolta una mobilitAzione contro la più grande miniera di carbone europea organizzata da Ende Gelände, una coalizione di diversi gruppi ambientalisti che si battono contro l’estrazione del carbone in diverse aree della Germania. A questa azione hanno partecipato circa 5000 attivist@ da tutto il mondo, non solo per chiedere la chiusura di questa enorme miniera di carbone a cielo aperto in espansione che incombe sulle case della popolazione locale (e responsabile della maggior parte delle emissioni di CO2 del continente), ma soprattutto per pretendere una giustizia climatica e sociale. Questa e molte altre iniziative che hanno preceduto la COP in questi giorni, ribadiscono la necessità di ribaltare dal basso il cambiamento climatico, trasformando il modello di sviluppo che lo produce in un modello più sostenibile e democratico.