13 NOTIZIE LOCALI E GLOBALI del 06/14/2017
a cura di Federica Giunta (progetto “Torno subito” al Casale Podere Rosa)
ROM(A): una storia di dis-integrazione tutta Italiana. Dopo il rogo mortale dello scorso mese di un camper con dentro 3 sorelle Rom di 20, 8 e 4 anni, la questione capitolina dei campi Rom è di nuovo nell’occhio del ciclone. La campagna politica e di stampa contro la popolazione romanì italiana è ripartita, forse perché la crisi economica e sociale italiana ha bisogno di creare continuamente “guerre fra poveri”, per deviare i sospetti e le colpe dai veri “nemici pubblici”, quelli che non ti rubano il portafoglio, se non milioni di euro con investimenti e amministrazioni scadenti.
A Roma ci sono circa 5.300 Rom, Sinti e Caminanti (quindi un 0,3% della popolazione romana) che vivono nei 9 campi riconosciuti dal Campidoglio, che sono per lo più agglomerati di moduli prefabbricati dotati di servizi igienici provvisori, racchiusi all’interno di un perimetro recintato, spesso staccati dal resto del tessuto urbano e fortemente degradati.
Negli anni un fiume di denaro è stato utilizzato per interventi quantomeno inefficaci sulle popolazioni alle quali erano destinati, con procedure opache, senza una cultura del monitoraggio e della valutazione. Un vero spreco di risorse pubbliche sulla pelle di una popolazione già pesantemente marginalizzata. I soldi sono stati infatti spesi per rinnovare, bonificare, cambiare i campi che sono in definitiva il prodotto di una politica escludente e segregazionista che ha contraddistinto tutto il Paese e che non sembra destinata a finire. La nuova Giunta capitolina questo mese ha proposto un piano per “il superamento dei campi rom”, da effettuarsi con l’aiuto dell’Unione Europea che stanzierà 3,8 milioni di euro (il merito di aver avuto accesso ai fondi europei va riconosciuto alla Giunta Marino, con il decreto 350 del 28 Ottobre 2015). Il testo non è stato reso pubblico ed è sembrato solo un rosario di ovvi “buoni propositi”, che vengono diffusi dai tempi di Rutelli.
Leggi poco efficaci, lungimiranti ed inclusive non coinvolgono solamente i Rom, ma gli immigrati in generale (la maggior parte dei quali deve il suo migrare a guerre di stampo coloniale e depredatorio o a disastri ambientali) che, da questa settimana, si trovano sotto pressione visto che è stata richiesta una moratoria sui nuovi arrivi, auspicando che le valutazioni sulle dislocazioni di nuovi insediamenti tengano conto della evidente pressione migratoria cui è sottoposta Roma Capitale. Pressione migratoria resa allarmante da una politica gestionale inefficiente e inefficace, che non mira all’assistenzialismo se non al segregazionismo. Andrebbero infatti potenziate le strutture di accoglienza (come il Baobab experience a Roma) e delle dinamiche sociali di generosità e condivisione, liberandoci dalla politica del terrore e della paura per il diverso.
links:
Capitale dell’esclusione. Per capire il “problema” rom a Roma
Raggi al prefetto di Roma: “Limitare presenza migranti” Grillo: “Chiusura campi rom” Renzi: “Prende in giro italiani”
Baobab Experience