Minirassegna: stranezze e diversità in un mondo omologato.
Venerdì 13 ottobre
ore 18,30 LA STRANEZZA di Roberto Andò (2022)
ore 21,30 STRANIZZA D’AMURI di Giuseppe Fiorello (2023)’
Sabato 14 ottobre
ore 16,30 PANICO AL VILLAGGIO di S. Aubier e V. Patar (2009) animazione
ore 18,30 AS BESTAS di Rodrigo Sorogoyen (2022)
ore 21,30 IL VENTO FA IL SUO GIRO di Giorgio Diritti (2005)
sinossi:
LA STRANEZZA
di Roberto Andò Italia 2022 104’
“Pirandello inventa il teatro, trovandolo nella vita “ (Leonardo Sciascia). Il film, che ha ottenuto numerosi riconoscimenti ma anche un ottimo successo di pubblico, è un originale omaggio al teatro del geniale drammaturgo siciliano. Un film fuori dagli schemi, che parla di come nasce un’ispirazione, e ci spiega la rivoluzione del linguaggio teatrale operata da Luigi Pirandello. Immagina che il drammaturgo sia stato ispirato, per la difficile stesura dei “Sei personaggi in cerca d’autore“, dopo aver assistito in Sicilia a uno spettacolo di dilettanti finito con una gazzarra tra gli attori e il pubblico, realizzando un impasto tra verità e recita, che getterà le fondamenta dei capolavori del futuro vincitore del Nobel per la letteratura (1934).
STRANIZZA D’AMURI
di Giuseppe Fiorello Italia 2023 129’
“…Ccu tuttu ca fora c’è ‘a guerra, mi sento stranizza d’amuri, l’amuri…” (Franco Battiato)
Nella prima opera come regista Giuseppe Fiorello sente l’esigenza di ricomporre con rispetto e amore una brutta storia accaduta negli anni ottanta, e ben presto dimenticata ed occultata. Giugno 1982, in una calda Sicilia che freme per la Nazionale Italiana ai Mondiali di calcio, due adolescenti, Gianni e Nino, si scontrano con i rispettivi motorini lungo una strada di campagna. Dallo scontro nasce una profonda amicizia, ma anche qualcosa di più, qualcosa che non viene visto di buon occhio dalle famiglie e dai ragazzi del paese. Coraggiosi e affamati di vita, Gianni e Nino non si curano dei pregiudizi, delle dicerie e vivono liberamente. Una libertà che gli altri non comprendono e non sono disposti ad accettare.
PANICO AL VILLAGGIO
di Stéfanie Aubier Vincent Patar Belgio Lussemburgo Francia 2009 75′
“ Nella vecchia fattoria…”Un imperdibile Toy Story “artigianale” europeo, in cui protagonista assoluta è la fantasia pura. C’era una volta, in un villaggio di nome Villaggio, un cavallo di nome Cavallo, che viveva con un cow-boy di nome Cow-boy e un indiano di nome Indiano. Come quelle storie che si inventano da bambini mettendo insieme i giocattoli che abbiamo sotto mano e facendoli interagire tra loro in mondi che rispondono a logiche tutte personali. Originalissimo film d’animazione che vede protagonisti proprio i giocattoli in stile soldatini e animali della fattoria animati con la tecnica dello stop motion.
AS BESTAS
di Rodrigo Sorogoyen Spagna, Francia 2022 137’
Vincitore di ben nove premi Goya e vari riconoscimenti internazionali, “As bestas. terra della discordia, rappresenta la consacrazione del talento del regista Rodrigo Sorogoyen, uno dei migliori registi spagnoli di oggi. Film potente, ispirato a una storia tragicamente vera, un thriller, un potente dramma rurale, arcaico e insieme attualissimo, molto simile alla storia rappresentata in Il vento fa il suo giro (Giorgio Diritti). Antoine e Olga sono una coppia francese che si è stabilita da tempo in un piccolo villaggio dell’entroterra galiziano, praticando agricoltura biologica, e nutrendo altresì il sogno di riadattare dei ruderi per trasformarli in un agriturismo. Ma l’essere “francesi”, nella Galizia, molto spesso equivale ad una condanna. Infatti la convivenza con la popolazione locale non è idilliaca come vorrebbero. Scoppia infatti un conflitto con i loro vicini, i fratelli Anta, per cui la tensione si fa crescente in tutto il villaggio fino a raggiungere un punto di non ritorno.
IL VENTO FA IL SUO GIRO
di Giorgio Diritti Italia 110′
Primo film di Giorgio Diritti (L’uomo che verrà, Volevo nascondermi). Caso esemplare di cinema indipendente, il film, vincitore di vari premi all’estero, senza distribuzione, ha avuto un notevole successo grazie al passaparola. Basato su una storia vera ambientato in una piccola comunità montana piemontese, racconta della diversità, del rapporto tra culture ed identità diverse. Nella zona di minoranza linguistica occitana, lingua neo-latina o romanza parlata da 13 milioni di persone, di cui 180.000 vivono in Italia. Ma i pochi residenti stanziali e quelli pendolari, a partire dal sindaco, proteggono le tradizioni, preservano e custodiscono la specificità come un gioiello. Qui decide di trasferirsi dalla Francia, con la famiglia, un pastore a causa della costruzione di una centrale nucleare nella sua località. Dapprima l’arrivo della famiglia francese suscita curiosità e stabilisce affinità e differenze, tra chi vede nella novità un elemento di ricchezza per la vita del paese e chi teme una violazione delle regole non scritte di convivenza civile, per poi finire con lo scontro violento con il “diverso”.