venerdì 17 maggio
ore 18,00 VIVERE di Akira Kurosawa (1952)
ore 21,00 IL MALE NON ESISTE di Ryûsuke Hamaguchi (2023)
sabato 18 maggio
ore 17,00 Il Circolo di lettura organizza RI-LEGGERE IL CONFORMISTA DI ALBERTO MORAVIA OGGI. E ALTRO. Incontro con Carola Susani, scrittrice e direttore generale dell’Associazione Fondo Alberto Moravia
ore 21,00 VINCERE di Marco Bellocchio (2009)
sinossi
VIVERE
di Akira Kurosawa Giappone 1952 137’ B/N
Ispirato alla novella di Lev Tolstoj La morte di Ivan Il’ič, il film, considerato tra i migliori del regista, racconta, con delicatezza le sofferenze di un burocrate di Tokyo e la sua finale ricerca del senso della vita. Una metafora che parte da un caso individuale e suggerisce il malessere del Giappone del dopoguerra, non risparmiando una feroce critica alla burocrazia, e mostrando come la tenacia nelle richieste dei cittadini per i propri diritti, alla fine porta risultati. Il capoufficio del comune Kanji Watanabe scopre di avere un tumore allo stomaco: dopo trent’anni di lavoro impiegatizio alienante, si interroga sulla sua esistenza,e frequentando una collega giovane piena di vita e decide di fare qualcosa di buono. Cerca così di dare un significato ai giorni che gli rimangono e, non trovando un conforto in famiglia, decide di dare ascolto a un gruppo di madri che cercano da tempo un’area per far giocare i loro bambini, tentando con tenacia di sbloccare finalmente il progetto di riqualificazione di un’area degradata, destinato a questo scopo. Una grossa soddisfazione per un eroe moderno che è riuscito, alla fine della sua esistenza, a ritagliarsi un pezzo di immortalità, facendo per la prima volta nella sua vita qualcosa di significativo per sé e per i cittadini.
IL MALE NON ESISTE
di Ryûsuke Hamaguchi Giappone 2023 106’
Quando gli abitanti di un luogo si ribellano a chi vuole imporre progetti che non rispettano il “genius loci”, per speculare. Un film onirico e simbolico, Leone d’argento a Venezia. Dal regista di Drive my car, una splendida storia sul fragile rapporto uomo-natura. In un villaggio rurale e montano di Mizubiki, vicino a Tokyo, per ricevere sovvenzioni del governo concesse allo scopo di arginare la crisi economica scatenata dalla pandemia, un’azienda senza scrupoli vuole costruire un “glamping”, ovvero un campeggio di lusso, rischiando di spezzare il fragile equilibrio ecologico del luogo, dove il tempo è ancora fondato sui cicli naturali. La società di comunicazione cerca un finto dialogo con la comunità locale. Vuole sbrigarsi per mettere le mani sui sussidi, e non a caso pubblicizza male l’incontro con gli abitanti. Ma finisce ben presto per scontrarsi con loro, scoprendo che sono agguerriti, uniti e dalle idee molto chiare. Perché il problema è l’equilibrio. Se si esagera si perde l’equilibrio. Bisogna avere rispetto delle leggi della natura e il film ne ricorda almeno due: quello che si fa a monte ha inevitabilmente delle conseguenze a valle, con il corollario che chi sta a monte ha l’obbligo morale di comportarsi in maniera responsabile. Per quanto riguarda il regno animale: i cervi non attaccano gli uomini (ma li guardano, immobili) a meno di non essere stati da loro feriti, o a meno che i loro figli non siano stati messi in pericolo.
VINCERE
di Marco Bellocchio Italia, Francia 2009 124’
Marco Bellocchio ancora una volta affronta il tema del potere e le dinamiche della psiche, denunciando una pagina di storia italiana misconosciuta, venuta alla luce nel 2005 grazie a un documentario di Rai Tre. Da esso emerge una fitta serie di testimonianze sulla veridicità di quanto denunciato. Oltre i crimini ben noti, nella vita di Mussolini c’è uno scandalo segreto: una moglie e un figlio, concepito, riconosciuto e poi negato. Questo segreto ha un nome: Ida Dalser. Una donna che grida la sua verità fino alla fine, nonostante il disegno del regime di distruggere ogni traccia che la colleghi al duce. Per l’ascesa senza scrupoli del fascismo, Ida Dalser è una minaccia, una donna da rinchiudere in un ospedale psichiatrico, dove tuttavia, continua a rivendicare il suo ruolo di moglie legittima del duce e madre del suo primo figlio maschio Benito Albino Mussolini. Le loro due esistenze erano state cancellate.