Giovedì 4 maggio, ore 18.00
incontro con Giustiniano Rossi
per ripercorrere la storia del brigantaggio post-unitario come prima lotta sociale contadina in Italia.
Solo sei generazioni ci separano da allora e a tratti nei borghi e nelle più remote contrade montane della Sila o del Matese, del Cilento o della valle del fiume Ofanto, le usanze, i detti, le narrazioni, le canzoni e le danze paesane svelano le tracce di antiche battaglie, clamorosi colpi di mano, massacri e fucilazioni di massa che caratterizzarono la “guerra al brigantaggio”.
Nella metà del XIX secolo nelle praterie del west americano infuriavano le guerre di sterminio scatenate dall’invasore occidentale contro i popoli nativi. Dall’altro lato del mondo, sui monti dell’Appennino centro-meridionale, prendeva vita e si diffondeva a macchia d’olio il fenomeno del brigantaggio.
Giustiniano Rossi è un sovversivo per convinzione e uno storico per passione. Con lui ripercorreremo la lunga vicenda del brigantaggio post-unitario, il profilo sociale dei capi-briganti e delle brigantesse, l’usurpazione delle terre demaniali, le promesse di Garibaldi e l’impresa dei Mille, la colonizzazione del Regno delle Due Sicilie, la coscrizione obbligatoria, il Fisco, la Repressione, la distruzione dell’economia del Regno delle Due Sicilie e sua trasformazione in mercato interno e serbatoio di braccia per lo sviluppo del nord del Paese, la complicità della borghesia meridionale e del latifondo, la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta, l’emigrazione, la questione meridionale. Una lunga vicenda i cui effetti arrivano fino ai giorni nostri.