Le soleil rouge, Joan Miro (1967)
Newsletter di Casale Podere Rosa e Biblioteca Passepartout del 10.agosto.2021
“(…) A volte le cose vanno avanti così rapidamente. Un giorno la sveglia suona e tu ti alzi, fai colazione, vai al lavoro, litighi, ridi, ami, lavi i piatti, ti preoccupi che il conto in banca possa andare in rosso prima della fine del mese… non pensi che quello che hai intorno a te potrebbe semplicemente non esserci più. Anche se senti che il mondo sta cambiando. Anche se lo vedi sul termometro. Non ci pensi fino al giorno in cui non è più il suono della sveglia a tirarti giù dal letto la mattina, ma un urlo. Le fiamme hanno raggiunto la tua città, la tua casa, il tuo letto, i tuoi cari. Brucia tutto, le tue lenzuola hanno preso fuoco, il tuo cuscino fuma e tu non puoi far altro che correre. (…)” da “La storia dell’acqua”, Maja Lunde (2017)
Parole di un romanzo, qualcuno direbbe “un romanzo di fantascienza”. Ma non è così. Gli scenari sull’evoluzione dei cambiamenti climatici, delle cause che li determinano e quelli che il cambiamento climatico determina a sua volta, sono già scritti, sono già stati scritti fin da quando studiosi e scienziati con dati alla mano hanno delineato le curve di crescita di fattori che mettono a rischio la vita sulla terra. Si intende la vita sulla terra come noi la conosciamo…
Modelli matematici che evidenziano l’interazione tra diversi parametri, non già predizioni più o meno catastrofiche del nostro futuro. I modelli -da cinquant’anni ormai- ci dicono sostanzialmente che stiamo consumando a ritmi sempre più veloci le risorse del nostro pianeta inducendo a forza un cambiamento epocale del vivente.
L’Earth Overshoot Day quest’anno, come nel 2019, è scoccato il 29 luglio, mentre nel 2020, causa benefica della pandemia che ha indotto una ‘ferma’ ad alcune attività umane, è stato “celebrato” con un mese di ritardo, il 22 agosto! Questa giornata -la cui data è calcolata in base al rapporto tra biocapacità della terra e impronta ecologica dell’umanità- non è una ricorrenza fissa, non è una celebrazione di memoria, ma un monito per il futuro: utilizziamo più risorse che la terra è in grado di generare annualmente, e questo divario tende ad aumentare con l’aumento della crescita produttiva.
“Grafico che mette in relazione l’anno con la data dell’Earth Overshoot Day dal 1971 al 2020. Nello specifico si ha: [VERDE] giorni dell’anno nei quali la biocapacità terrestre riesce a provvedere ai consumi umani; [ROSSO] giorni dell’anno nei quali l’umanità consuma risorse non prodotte dal pianeta Terra nel corrente anno, ossia i cosiddetti “giorni di superamento”.”
Potremmo obiettare che l’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica aiuteranno a tenere sotto controllo l’equilibrio tra la specie umana e gli altri abitanti vegetali e animali del pianeta, ma non è così, ovvero non è stato così da quando gli studi scientifici hanno messo in luce e in evidenza il problema. E potremo obiettare anche che l’aumento di produttività aumenta il benessere della specie umana, ma non è così, non è stato così negli ultimi cinquant’anni. Il divario tra ricchi e poveri è aumentato globalmente, sebbene in alcune nazioni l’aumento del benessere ha reso questo divario meno accentuato. Ma le nazioni sono confini artificiali, la terra è un unica entità!
“Differenze in uguaglianza dei redditi tra le nazioni del mondo come misurate dal coefficiente di Gini nazionale. Il coefficiente di Gini è un numero tra 0 e 1, dove 0 corrisponde alla uguaglianza perfetta (nella quale tutti hanno lo stesso reddito) e 1 corrisponde alla disuguaglianza assoluta (dove una persona ha tutto il reddito e tutti gli altri hanno reddito nullo).”
Un ferragosto di fuoco si prospetta quest’anno, e non avremmo voluto tediarvi con l’ennesima newsletter…!
Ma volevamo ringraziare chi ha partecipato (nb partecipare non vuol dire essere per forza presenti…) e chi ha chiuso con noi l’E..State al Casale, con un sentito brindisi al termine della proiezione del toccante film Nomadland: la terra dei “nomadi per forza o per scelta”, la terra di chi non ha un tetto ma condivide la casa in una rete informale di relazioni sociali e di solidarietà dove trova la forza di camminare avanti o fermarsi toccando lievemente la terra.
Vi auguriamo una serena e sobria estate, qualche settimana di pausa e ci rivediamo al “sabato del villaggio” il 4 settembre con il MercatoBIO, l’atteso appuntamento con gli agricoltori piccoli, locali, biologici.
Ripartiremo con tutte le attività possibili all’aperto rimandando l’utilizzo degli spazi interni al freddo inverno, con modalità ancora da valutare.
…“ci vediamo lungo la strada”!
…e continueremo a seminare e a piantare alberi, insieme!
Il Casale Podere Rosa, nonostante l’ingiunzione di sfratto ricevuta a dicembre 2016, prosegue le attività sociali, culturali e di intrattenimento, di difesa e valorizzazione dei beni comuni e dell’ambiente, di promozione e sostegno dei piccoli agricoltori, con servizi per le famiglie e i giovani . La #vertenzaCPR è ancora in atto per impedire la chiusura e trasformazione di questo storico spazio sociale e culturale della periferia romana.
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