Rachid Benhadj, un regista “a km 0”
lo straordinario cinema civile del regista algerino
sabato 30 ottobre 2021
ore 18,00 proiezione del film:
MATARES (Algeria, 2019 91′)
ore 19,30 incontro con il regista
ore 21,00 proiezione del film:
PROFUMI D’ALGERI (Italia, 2015 90′)
riservato soci 2021 – prenotazione- mascherina – certificato verde
La prenotazione va inviata a info@casalepodererosa.org, specificando se la partecipazione è per l’incontro con il regista o per la/le proiezioni. Attendere la conferma.
Note biografiche
Rachid Benhadj è un regista di origini algerine, che vive da anni a Roma. Internazionalmente riconosciuto, ha al suo attivo capolavori come Mirka, Il Pane Nudo, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore marocchino Mohamed Choukri. Da sempre attento alle tematiche civili, tra le quali discriminazioni di genere, l’immigrazione, i conflitti razziali, che possiamo ritrovare anche nei film che proponiamo in questa piccola rassegna Matares e Profumi d’Algeri alla presenza del regista stesso.
Sinossi dei film
MATARES
Ambasciatore dell’umanità: questo il premio che il CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati) ha assegnato al regista algerino Rachid Benhadj per il suo film “Matares”. Un film forte e toccante, che racconta di un’ amicizia, pura e inaspettata. Una storia sul grande nodo di questa epoca: accogliere o non accogliere. La storia di migliaia di persone, che ogni giorno rischiano la vita per tentare di conquistare un futuro migliore. Un dramma quotidiano, reso ancora più drammatico dal fatto che i protagonisti sono dei bambini. Matares è il nome della splendida area archeologica di Tipasa, in cui si trovano i resti romani del cimitero un tempo riservato ai figli dei nobili. La piccola Mona, 8 anni, cerca di sopravvivere vendendo ai turisti corone di fiori raccolti tra le rocce. La bimba, originaria della Costa d’Avorio, dopo un penoso viaggio ha raggiunto l’Algeria con la madre. Un giorno incontra Said, algerino e musulmano, e i due bambini, di diversa nazionalità e religione, entrano in conflitto: Mona ha occupato il territorio di Said, che pure vive di espedienti. Le due personalità dei bambini sono forti, ma arrivano ad integrarsi e il loro legame diviene tenero e solido.
PROFUMI D’ALGERI
Karima, celebre fotografa algerina residente a Parigi da molti anni, è costretta a rientrare precipitosamente ad Algeri per assistere all’agonia del padre, il vecchio patriarca con il quale venti anni prima aveva rotto ogni rapporto. Il ritorno obbligato tra coloro che l’hanno vista nascere e crescere, tra i membri di quella famiglia da cui si era allontanata per sfuggire dall’oppressione paterna, risveglia in lei i fantasmi del passato. Durante i venti anni d’esilio passati in Francia, Karima aveva fatto di tutto per cancellare il passato e mimetizzarsi nella realtà di un mondo che non era il suo, ma che le permetteva di sopravvivere. Quando ormai pensava di aver definitivamente esorcizzato la sua vita precedente, ecco quest’ultima riemergere in tutta la sua complessità. Nel viaggio che la riporta nella terra d’origine ogni cosa, ogni personaggio ha l’effetto di riaprire antiche ferite…