07 NOTIZIE LOCALI E GLOBALI del 23/05/2017
a cura di Federica Giunta (progetto “Torno subito” al Casale Podere Rosa)
G7 a Taormina. Il 26 e 27 di Maggio si svolgerà il quarantatreesimo G7 a Taormina che, già da qualche giorno, appare totalmente militarizzata. Le sette potenze del mondo (Stati Uniti, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Canada e, ovviamente, Italia), ad eccezione della Russia di Vladimir Putin, si incontreranno nella cittadina ionica per affrontare le delicate ed ancora irrisolte vicende internazionali (Siria, guerra all’Isis, Medio Oriente, crisi migratoria, Ucraina) che probabilmente, come negli altri G7, non troveranno soluzione e, tra l’altro, sono espressione di un forte etnocentrismo, perché presumono di avere un potere e un peso geo-politico superiore agli altri 197 stati presenti nel Mondo. Inoltre, in attesa di vedere le cose che si diranno, il vertice sta generando reazioni isteriche da parte delle istituzioni a causa del perenne rischio terrorismo, probabilmente sfruttandolo a loro favore.
Questi isterismi hanno portato ad impiegare più di 7.000 unità della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di finanza e delle Forze Armate, mentre circa 2.900 militari, fra cui tiratori scelti, andranno a rafforzare i dispositivi di sicurezza (oltre ad una no fly zone per tutto il tempo del vertice e l’intensificazione dell’attività informativa con il contributo del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo).
Interruzione del servizio internet proprio in concomitanza dei lavori del G7 e turismo bandito per una settimana a Taormina, cioè ciò che muove l’economia della cittadina siciliana che viene fermato per dare spazio ai capi di Stato.
Inoltre la direttiva del capo della polizia prevede prima il rallentamento e poi il divieto di sbarco nei porti siciliani che andrà così a influenzare anche l’attività di chi, tra Guardia Costiera, Ong e navi della missione Sophia di Eunavfor Med, solca le acque del Mediterraneo per soccorrere i migranti partiti dalle coste del Nord Africa.
Quindi se il tema della crisi migratoria verrà affrontato durante le discussioni del 26 e 27 maggio come sta venendo affrontato praticamente dalle nostre istituzioni, non dovremmo aspettarci nulla di buono: solo altra ipocrisia, razzismo e egoismo.