![]() Questa settimana riprendiamo giovedì 2 maggio: sabato appuntamento con gli agricoltori del MercatoBIO e con il gas-GAABE (gruppo d’acquisto); Biblioteca con aula studio; Cineforum in saletta e BioOsteria venerdì e sabato …e come sempre un giardino per rilassarsi! promemoria 5 x mille Tanti di noi hanno Una buona abitudine a costo Zero. Quest’anno troverete anche i flyer stampati per coinvolgere parenti, genitori, nonni, amici e conoscenti. Tutte le info: bioRistorazione
Cineforum in saletta venerdì 3 maggio minirassegna: Acciaio sabato 4 maggio Biblioteca Passepartout
Orari biblioteca e aula studio: martedì, venerdì, sabato h.10-19; mercoledì h.10-14 e giovedì h.15-19. Ricerca nel catalogo on-line. Per prenotare il prestito scrivere a biblioteca@casalepodererosa.org. Prossimi appuntamenti Sabato 18 maggio h.17 prossimo incontro del Circolo della maglia sabato 25 maggio h.17: Il conformista di Alberto Moravia sarà il protagonista della discussione del Circolo di lettura . Il Casale Podere Rosa è un centro culturale, di socializzazione, di resistenza alla globalizzazione in un bel posto della periferia romana, dal 1993! Vi aspettiamo e vi invitiamo ad aderire alla Campagna di tesseramento 2024 |
Cineforum in saletta venerdì 3 e sabato 4 maggio 2024
venerdì 3 maggio minirassegna: Acciaio
ore 18,00 ACCIAO di Stefano Mordini (2012)
ore 21,00 PALAZZINA LAF di Michele Riodino (2023)
sabato 4 maggio
ore 18,00 KILLERS OF THE FLOWER MOON di Martin Scorsese (2023)
NB è prevista la pausa intermedia.
sinossi
ACCIAO
di Stefano Mordini Italia 2012 93’
Tratto dal romanzo omonimo di Silvia Avallone, Acciaio è un film che ci ricorda la difficoltà del crescere. Anna e Francesca, sono due quattordicenni piombinesi, piccole ma già grandi. Vivono in un quartiere di case popolari i cui abitanti sono in gran parte operai delle acciaierie Lucchini (ex ILVA), trascorrono la loro ultima estate di innocenza prima del liceo. Il film descrive magistralmente il grande impatto ambientale e sociale che ha l’acciaieria sulla realtà di Piombino. Tra i protagonisti maschili Michele Riondino che undici anni dopo si troverà a descrivere di nuovo le acciaierie, stavolta in prima persona, quelle a Taranto.
PALAZZINA LAF
di Michele Riodino Italia 2023 99’
Michele Riondino alla sua prima regia, sceglie il cinema di denuncia, rivelando la conoscenza approfondita della storia ignobile dell’ILVA e delle sue ricadute sul territorio tarantino (dove Riondino è nato e cresciuto). Racconta i fatti realmente accaduti che riguardano la Palazzina LAF, acronimo di “Laminatoio a freddo” e reparto dell’acciaieria ILVA di Taranto, dove venivano confinati e mobbizzati gli impiegati che si opponevano al declassamento. Non potendo licenziarli, li lasciavano a far nulla. Siamo alla fine degli anni Novanta, precisamente nel 1997, e attraverso le storie grottesche dei protagonisti, viene messo in luce lo scandalo del comportamento dei nuovi dirigenti, nella volontà di umiliare sistematicamente i dipendenti con strategie che da allora in poi sarebbero state definite mobbing, con continui tagli del personale e aumenti dei turni, il tentativo di far pagare ai lavoratori il prezzo di una fantomatica ristrutturazione.
KILLERS OF THE FLOWER MOON
di Martin Scorsese Stati Uniti 2023 206’
Il decimo film che vede insieme Martin Scorsese e Robert De Niro, narra fatti di grande interesse storico, che portarono a una delle prime indagini affidate al corpo di polizia statunitense che prenderà il nome di F.B.I. Tratto dal romanzo Gli assassini della terra rossa di David Grann, incentrato su quanto accaduto in Oklahoma, nella contea di Osage agli inizi degli anni Venti del Novecento. In quel periodo sono stati scoperti nella zona diversi giacimenti di petrolio, permettendo a diversi membri della tribù indiana di Osage di arricchirsi molto. Questo nuovo stato di benessere dei nativi americani catturò l’attenzione di moltissimi bianchi, che desiderosi di far soldi con il petrolio, iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage. Scorsese descrive, accuratamente, lo sciacallaggio tossico con cui i coloni hanno spogliato gli Osage dei loro beni e delle loro terre, rivelando il Male che giustifica se stesso sulla base di quel senso di innata superiorità che gli fa considerare inevitabile l’eliminazione di una comunità diversa dalla propria.
25 aprile antifascista, 1 maggio antiprecario. Newsletter 23.04.2024
![]() Vi auguriamo un 25 aprile di testimonianza e riflessione sulla storia resistente dei popoli contro i fascismi di ogni tipo e un 1 maggio di riposo e riflessione sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici (ovvero di noi tutti)! Un brano da leggere tratto da Il sentiero dei nidi di ragno, romanzo d’esordio di un giovanissimo Italo Calvino (cap IX) sulla resistenza partigiana contro il nazifascismo senza eroi protagonisti: “Questo è il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali. Una spinta al riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni: per l’operaio dal suo sfruttamento, per il contadino dalla sua ignoranza, per il piccolo borghese dalle sue inibizioni, per il paria dalla sua corruzione. Io credo che il nostro lavoro politico sia questo, utilizzare anche la nostra miseria umana, utilizzarla contro se stessa, per la nostra redenzione, così come i fascisti utilizzano la miseria per perpetuare la miseria, e l’uomo contro l’uomo.” e ancora “Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano.” Questa settimana chiusura dal 25 aprile al 1 maggio. Nel frattempo …un promemoria per invitarvi a sostenerci aderendo alla campagna Facciamolo crescere… …il 5 x mille per il Casale Podere Rosa -APS |
MercatoBIO, Cineforum, Biblioteca, Circolo di lettura, Yoga in giardino. Newsletter 17.04.2024
![]() Questa settimana appuntamento con gli agricoltori del MercatoBIO, Lezioni di Yoga in giardino, Circolo di lettura, Biblioteca con aula studio, Cineforum in saletta il venerdì e il sabato, BioOsteria il venerdì a cena e il sabato a pranzo e cena …e come sempre un giardino per rilassarsi! In particolare nell’area del MercatoBIO sabato 20 aprile h. 11,00 vi invitiamo a partecipare all’incontro Esperienze di Agroecologia in Chiapas (Messico) con Luis Rodrigo Haro Tapia, biologo dell’associazione DESMI in Chiapas, per una testimonianza e scambio di esperienze sulle pratiche agroecologiche. L’attività è in collaborazione con S.A.L. APS (Solidarietà con l’America Latina) che promuove il progetto “Buen Vivir: Pratiche agroecologiche per comunità indigene e meticce del Chiapas (Messico)” con il contributo del fondo 8xmille della Chiesa Valdese. Corsi e Circoli Al Casale puoi trovare diverse occasioni per socializzare, rilassarsi, o apprendere. Al momento sono attivi Circoli: lettura, maglia, scacchi, e Corsi di Yoga e Lezioni all’aperto . maggiori info sabato 20 aprile ore 10,30 -previa prenotazione- Lezione di yoga in giardino sabato 20 aprile h.16, il libro L’isola dei senza memoria di Yoko Ogawa, sarà il protagonista della discussione del Circolo di lettura bioRistorazione
Cineforum in saletta minirassegna: per non dimenticare venerdì 19 aprile sabato 20 aprile Biblioteca Passepartout
Orari biblioteca e aula studio: martedì, venerdì, sabato h.10-19; mercoledì h.10-14 e giovedì h.15-19. Collegamento al Catalogo: catalogo on-line. Per prenotare il prestito attivi o in scrivere a biblioteca@casalepodererosa.org. Prossimi appuntamenti Sabato 18 maggio h.17 si svolgerà l’incontro del Circolo della maglia . Il Casale Podere Rosa è un centro culturale, di socializzazione, di resistenza alla globalizzazione in un bel posto della periferia romana, dal 1993! Vi aspettiamo e vi invitiamo attivi o in ad aderire alla Campagna di tesseramento 2024 |
Cineforum in saletta venerdì 19 e sabato 20 aprile 2024
minirassegna: per non dimenticare
venerdì 19 aprile
ore 18,00 L’UOMO CHE NON CAMBIO’ LA STORIA di Enrico Caria (2017) documentario-animazione
ore 21,00 IL DELITTO MATTEOTTI di Florestano Vancini (1973)
sabato 20 aprile
ore 18,00 LUBO di Giorgio Diritti ( 2023)
ore 21,00 L’UOMO CHE VERRA’ di Giorgio Diritti (2009)
sinossi
L’UOMO CHE NON CAMBIO’ LA STORIA
di Enrico Caria Italia 2017 74′ documentario-animazione
Un eccezionale documento con immagini d’archivio, ricostruzioni realizzate a disegni, e molto humor. L’uomo in questione è Ranuccio Bianchi Bandinelli, un nome di primissimo piano della cultura italiana ed europea del secondo dopoguerra, massimo studioso dell’arte antica, archeologo, nonché dirigente comunista, a cui la Storia, nel 1938 ha servito su un piatto d’argento, l’irripetibile occasione di cambiare il mondo. Infatti proprio lui, suo malgrado fu incaricato di fare da guida e da interprete al Furher in visita in Italia. Antifascista convinto, decide di sfruttare la situazione per far fuori, in colpo solo, Hitler e Mussolini. Naturalmente l’intellettuale dissidente ma solitario capì di non essere in grado di portare a termine il suo piano, ma tenne un diario dettagliatissimo di quelle “giornate particolari”.
IL DELITTO MATTEOTTI
di Florestano Vancini Italia 1973 120’
Subito dopo le elezioni del 1924, l’onorevole socialista Giacomo Matteotti denuncia, in parlamento, i brogli elettorali e le violenze perpetrate dai fascisti: viene rapito ed assassinato, dopodiché Mussolini promulga leggi eccezionali. Nel 1973, anno di grandi tensioni poliche, Florestano Vancini realizza Il Delitto Matteotti, per ricostruire, in maniera rigorosa, la ormai mitologica vicenda dell’omicidio di Giacomo Matteotti, il deputato di punta del PSU rapito (e poi assassinato) il 10 giugno del 1924, per mano dei fascisti. L’obiettivo del film sembra essere quello di voler mettere in guardia le nuove generazioni (quelle che danno per scontata la Repubblica) dai pericoli dell’atteggiamento fascista. Il regista Vancini, non vuole solo renderci partecipi delle indegne azioni perpetrate dai fascisti nell’episodio Matteotti, ma anche metterci in guardia sul modo graduale, subdolo e strisciante in cui a volte i colpi di stato ,o le svolte totalitarie, si possono manifestare.
LUBO
di Giorgio Diritti Italia, Germania 2023 175’ versione originale con sottotitoli in italiano
Gli Jenisch sono, dopo i Rom e i Sinti, il terzo popolo nomade europeo. Di origine germanica hanno una loro lingua e sono stati definiti nel passato, in modo spregiativo, gli zingari bianchi. Un’opera che parla di integrazione del diverso e di diritti delle minoranze. Giorgio Diritti, in Lubo, rivela, con il consueto rigore, una storia poco nota. Liberamente ispirato al libro “Il seminatore” di Mario Cavatore, racconta la storia di una famiglia nomade di etnia Jenisch, definiti in passato, in modo spregiativo, gli zingari bianchi, la terza maggiore popolazione europea dopo Rom e Sinti, nella Svizzera neutrale della Seconda guerra mondiale. Il film narra l’odissea di Lubo Moser: nomade di etnia Jenisch di mestiere artista di strada, che viene richiamato nel 1939 dalla Confederazione Elvetica per presidiare i confini nel caso di invasione tedesca. Intanto gli vengono sottratti i tre figli piccoli, proprio perché Jenisch, e rientrano nel programma di rieducazione nazionale Kinder der Landstrasse (Bambini di strada). Lubo sa che non avrà più pace fino a quando non avrà ritrovato i suoi figli e ottenuto giustizia per la sua storia e per quella di tutti i diversi come lui.
L’UOMO CHE VERRA’
di Giorgio Diritti Italia 2009 116’ versione originale con sottotitoli in italiano
Secondo lungometraggio di Giorgio Diritti dopo Il vento fa il suo giro (2005). Al centro della vicenda la ricostruzione storica dell’eccidio di Marzabotto attraverso la visione corale di una comunità agricola, mediante la riproposizione accurata e filologica degli ambienti, dei gesti, delle cose, delle parole, pronunciate con gli accenti del dialetto originale. Per raccontare quella strage degli ultimi giorni del nazifascismo nella quale vennero uccisi circa 770 paesani radunati nelle case, nei cimiteri e sui sagrati delle chiese, Giorgio Diritti si affida a un proposito simile a quello di Il vento fa il suo giro : partire dalla lingua del dialetto per raccontare una comunità e dal linguaggio del cinema per costruire un messaggio sull’identità culturale. Inverno, 1943. Martina ha otto anni, vive alle pendici di Monte Sole, non lontano da Bologna, è l’unica figlia di una famiglia di contadini che, come tante, fatica a sopravvivere. Anni prima ha perso un fratellino di pochi giorni e da allora ha smesso di parlare. Nel dicembre la mamma rimane nuovamente incinta. I mesi passano, il bambino cresce nella pancia della madre e Martina vive nell’attesa del bimbo che nascerà mentre la guerra man mano si avvicina e la vita diventa sempre più difficile. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1944 il piccolo viene finalmente alla luce. Quasi contemporaneamente le SS scatenano nella zona un rastrellamento senza precedenti, che passerà alla storia come la strage di Marzabotto.