nell’ambito della videorassegna AMBIENTE, una parola mille facce, sei appuntamenti e sedici proiezioni -il venerdì e sabato sera- per scoprire l’ambiente sotto diversi aspetti, e selezione settimanale di libri della biblioteca Passepartout…
venerdì 15 novembre
ore 16,00 SICCITA’ di Paolo Virzì (2022)
ore 18,00 UTAMA-LE TERRE DIMENTICATE di Alejandro Loayza Grisi (2022)
ore 21,00 LA QUINTA STAGIONE di Peter Brosens Jessica Woodworth (2012)
sabato 16 novembre
ore 16,00 FRANKENSTEIN di James Whale (1931) bianco e nero
ore 18,00 POVERE CREATURE! di Yorgos Lanthimos Stati Uniti (2023)
ore 21,00 LITTLE JOE di Jessica Hausner (2019)
sinossi
SICCITA’
di Paolo Virzì Italia 2022 120’
Quindicesimo film di Virzì, commedia nerissima, corale e distopica: nel quale si incrociano numerose storie sullo sfondo di una catastrofe incombente. In una Roma in cui non piove da circa tre anni, tensioni e malattie rendono sempre più difficile la convivenza tra le persone, nelle famiglie e nelle coppie. Destini incrociati in un tempo ‘malato’ La decadenza di Roma è storia antica che si ripete come un mantra. A questo giro di storia, non sono gli irriducibili Germani a piegare la città, ma la siccità, che perdura da tre anni, e un’armata di blatte che infesta strade e case. Non è il levarsi del sole che aspettano i nuovi romani ma una pioggia battente che risani la terra e gli uomini di buona volontà.
UTAMA-LE TERRE DIMENTICATE
di Alejandro Loayza Grisi Bolivia, Uruguay, Francia 2022 87’
versione originale, con sottotitoli in italiano
Definito un Western ecologico, tra Salgado e Sergio Leone. Il vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance lancia un forte grido di allarme sui mutamenti climatici senza fare proclami. Nella lontana terra dell’Altipiano boliviano, dove un’anziana coppia quechua, Virginio e Sisa, porta avanti un’umile routine. Clever, il loro nipote, vuole convincerli a trasferirsi in città. Il fatto che la siccità li abbia lasciati senz’acqua non aiuta la loro causa a restare. Lo scorrere del tempo diventa più che mai prezioso e pone la coppia davanti a un dilemma: resistere nell’attesa delle piogge o lasciare la loro casa? Utama. Le terre dimenticate ha un grande impatto visivo con le inquadrature che mettono in risalto il paesaggio e gli sguardi profondi dei personaggi, analizzando profondamente le questioni sociali, ambientali e umane in termini di cambiamento.
LA QUINTA STAGIONE
di Peter Brosens Jessica Woodworth Belgio Olanda Francia 2012 93’
Questa pellicola nasce nell’ambito di una trilogia iniziata con Khadak e proseguita con Altiplano. Creata dai registi Peter Brosens e Jessica Woodworth, è una metafora dell’eterna lotta fra l’Uomo e la Natura. Una misteriosa calamità si abbatte su un villaggio. Gli alberi cadono, i semi non germinano, la legna non arde, la terra è sempre più arida, le provviste scarseggiano. La trama segue lo scorrere della vita di campagna con i suoi ritmi e i suoi riti, dove improvvisamente la Primavera tarda ad arrivare. Il prolungarsi dell’Inverno sconvolge l’intero ecosistema, la natura prende il sopravvento e due adolescenti, Alice e Thomas, lottano nel tentativo di dare un senso alla propria esistenza in un mondo che sta crollando intorno a loro.
FRANKENSTEIN
di James Whale Stati Uniti 1931 70’
Il Frankenstein del 1931, di James Whale, con Boris Karloff protagonista, il classico, in bianco e nero, dalle atmosfere espressioniste da cui tanti attingeranno per successivi remake, in versione originale senza censure e restaurato.
Quando la scrittrice Mary Shelley, nel 1816, all’età di 19 anni, diede alle stampe il suo Frankenstein o il moderno Prometeo non pensava certo di generare due filoni clamorosi, uno letterario e uno cinematografico. Frankenstein è uno dei miti della letteratura proprio perché affonda le sue radici nelle paure umane. Romanzo gotico che racconta la creazione di un uomo, senza essere Dio, utilizzando un’energia di essenza divina il cui uso era considerato da Plinio il Vecchio un sacrilegio dalle terribili conseguenze. Di qui il sottotitolo “Prometeo moderno” con chiara allusione al mito, tratto da Ovidio, del Titano che aveva dato il fuoco agli uomini. La “creatura” è l’esempio del sublime, del diverso, che in quanto tale causa terrore. è probabile che il suo successo sia dovuto proprio alla figura del mostro, espressione della paura al tempo diffusa per lo sviluppo tecnologico. Dalla pubblicazione del libro, il nome di Frankenstein è entrato nell’immaginario collettivo in ambito letterario, cinematografico e televisivo, spesso utilizzato, per estensione, come esempio negativo in quello bioetico, alludendo al fatto che il suddetto dottore compisse esperimenti illeciti o eticamente discutibili.
POVERE CREATURE!
di Yorgos Lanthimos Stati Uniti 2023 141’
E’ già un cult, una feroce critica alle convenzioni sociali e all’ipocrisia, che ha ottenuto innumerevoli premi. Con Povere Creature!, Yorgos Lanthimos continua il suo percorso di rappresentazione della mostruosità dell’animo umano, enfatizzata da una società distopica. Una smagliante, fantasmagorica, picaresca, divertente e carnale rilettura al femminile e femminista del mito di Frankenstein. partendo non dal romanzo gotico di Mary Shelley del 1816, ma da quello omonimo dello scozzese Alastair Gray del1992. In una Londra simil vittoriana, l’incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter, una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter con il talento per gli innesti cerebrali. La curiosità di Bella è insaziabile. D’altra parte, per lei è tutto nuovo, e non ci metterà molto a manifestare la necessità inestinguibile di prendere coscienza di sé, scoprire il mondo e le relazioni umane che lo governano. Una trasformazione antropologica e sociale è dunque possibile? Una reale libertà del femminile? O è solo una favola di fanta-scienza?
LITTLE JOE
di Jessica Hausner. Austria, Gran Bretagna, Germania, 2019 100’
Opera spiazzante della regista austriaca Jessica Hausner con elementi di fantascienza, horror, thriller, ma anche fiabe e parabole, muovendosi tra film di genere e film d’autore. Come in Frankenstein, ci troviamo di fronte ad un mostro che va fuori controllo, in questo caso una meravigliosa pianta di color rosso vermiglio. Una moderna Bottega degli orrori. La storia è quella di Alice, una ricercatrice botanica che insieme al suo team sviluppa un nuovo tipo di fiore con poteri terapeutici: capace di guarire le persone dall’infelicità e bisognoso di amore. Durante la fase di sperimentazione però il fiore, battezzato Little Joe – lo stesso nome del giovane figlio di Alice – inizia a comportarsi in modo bizzarro e a causare dei marcati mutamenti nel comportamento di chi entra in contatto con il suo polline. Un film di fantascienza minimale, elegantissimo e gelido, una riflessione filosofica sulla infelicità dell’uomo e su quanto si sia disposti a sacrificare in termini di libertà per potersene liberare.