A seguito del dibattito e delle prese di posizione che da tempo vedono il parco di Aguzzano come epicentro, è nostra esigenza – come “Rete per Aguzzano” – proporre alcune riflessioni preliminari utili per avviare un auspicabile confronto.
Il Parco – Ritenere che il parco di Aguzzano sia stato in questi ultimi 30 anni una sorta di deserto, una terra di nessuno abbandonata al degrado più totale, denota un ingeneroso atteggiamento nei confronti di coloro che si sono prodigati per la sua istituzione e conservazione. Nel parco si sono susseguite, nel corso degli anni, innumerevoli iniziative per la sua tutela e valorizzazione ambientale: didattica, manutenzione e pulizia, cura della segnaletica, studi e ricerche, si sono svolti eventi culturali e soprattutto si sono portate avanti delle lotte (contro l’apertura della strada tra v. del Podere Rosa e v. Leibniz nei primi anni ‘90, contro l’elettrosmog e le antenne di telefonia cellulare e i tralicci in BF che attraversano il parco, contro il progetto dell’impianto di bowling più grande d’Europa in v. Locke che con i suoi 12.000 mc di cemento avrebbe stravolto non solo il Parco di Aguzzano ma anche l’adiacente Riserva Valle dell’Aniene, ecc).
I più giovani frequentatori del Parco e delle realtà territoriali che in esso operano possono non avere memoria di questo, ma alcune considerazioni e riflessioni dovrebbero scaturire da chi queste storie le conosce bene per averle in passato condivise e vissute. Anche i ragazzi che hanno studiato alla biblioteca Giovenale fino al 2016 ricordano certamente tutte le attività promosse dalla biblioteca nei tredici anni di gestione da parte dell’Ati Lipu-Casale Podere Rosa; i cittadini di Rebibbia ricordano i numerosi eventi culturali e di festa organizzati periodicamente da “Acri-Gente di Aguzzano” sempre nel rispetto delle caratteristiche del parco; i fruitori del parco sanno che sono i volontari di “Insieme per Aguzzano” che continuano a prendersi cura del parco, pulire i sentieri, rimuovere gli alberi caduti e fare manutenzione alla segnaletica, attività che in passato vedevano anche la partecipazione del casale Alba2.
Le attività svolte dal casale Alba2 fanno parte a pieno titolo della vita del parco e nessuno nega il loro valore sociale e culturale e la capacità aggregativa, tuttavia devono tenere conto dello scenario entro cui si sviluppano – un parco regionale con le sue regole e le sue esigenze di tutela – così come tutte le altre realtà territoriali che agiscono nel parco sono tenute a fare.
RomaNatura – L’ente gestore è verosimilmente bloccato, non è un mistero per nessuno. Ma se non esistesse più un soggetto istituzionale preposto al rispetto della normativa sulle aree protette (come forse in qualche ambiente politico si vorrebbe), le speculazioni nelle aree protette della città sarebbero all’ordine del giorno.
Per quanto riguarda la storia recente di Aguzzano, fu la mobilitazione del “Coordinamento per la tutela del parco di Aguzzano”, al quale partecipavano tutte le realtà che agivano allora nel parco, che spinse RomaNatura ad opporsi al progetto del mini-carcere (ICAM) nel casale Alba2, negando le variazioni del Piano Attuativo proposte dal Ministero di Giustizia (muri, torrette, guardie armate, camminamenti, monitoraggio con telecamere, illuminazione, ecc.).
Più di recente, sulla “Delibera della pizza” ad Alba1, la grande mobilitazione popolare e mediatica organizzata dal Forum e le stringenti motivazioni tecniche elaborate e depositate della Rete hanno indotto RomaNatura e la Direzione Capitale Naturale della Regione Lazio a prendere una posizione chiara e forte contro il piano di speculazione. Se così non fosse stato, probabilmente il progetto di Della Casa sarebbe passato, si sarebbe avviata la procedura di modifica del Piano Attuativo e forse qualche forza politica avrebbe spinto per il declassamento di Aguzzano da parco regionale a ‘zona a verde e servizi’!
Il Museo – L’ampliamento del Museo di Casal de’ Pazzi è una necessità reale e condivisa da sempre, ma individuare il casale Alba1 come luogo idoneo per le necessità del Museo, è una ipotesi impraticabile dal punto di vista architettonico e logistico. Il casale Alba1 ha spazi esigui per le esigenze museali, mentre il Casale Nuovo di Aguzzano già individuato dal Piano Attuativo come sede del Museo Storico della Valle dell’Aniene, disporrebbe di spazi e strutture certamente più adatte. Raccogliere la necessità di ampliamento del Museo di Casal de’ Pazzi è stato quindi un obiettivo corretto e condivisibile, che però va collocato nel contesto più appropriato.
Alba2 – Nella “Mappa delle criticità e delle potenzialità ambientali del parco” prodotta dalla Rete per Aguzzano, sosteniamo che il casale Alba 2 è stato salvato dal degrado e dall’abbandono, grazie all’occupazione fatta da cittadini e studenti alla fine del 2012. Sosteniamo anche che le attività sociali e culturali svolte da allora sono compatibili con il Piano Attuativo del parco, mentre altre attività generano impatto (acustico, luminoso, di sicurezza) e sono pertanto contrastanti con il Piano e con il Regolamento Attuativo, in particolare con le attività consentite nella zona di Riserva Orientata. Diciamo in ultimo che il minacciato sgombero dell’edifico, senza un piano di riassetto generale – sociale e culturale – dei casali, sarebbe un fattore di minaccia grave che causerebbe di nuovo “degrado e svilimento delle attività che comunque oggi contribuiscono ad animare il parco e il quartiere”. Da tutto ciò, relativamente alle esigenze generali di tutela ambientale del parco e soprattutto della zona di Riserva Orientata, riteniamo che alcune attività e alcune modalità di intervento del casale Alba 2 costituiscano un fattore di criticità, ovvero sottopongano porzioni del parco “a pressioni tali da compromettere nel presente o nell’immediato futuro una o più funzioni fondamentali dell’area protetta (ecologiche, sociali o paesaggistiche)” … a maggior ragione se sul casale pende la minaccia di sgombero.
Tuttavia vorremmo capire se il Forum per la tutela del parco di Aguzzano ritiene che lo status di parco regionale, la sua normativa (a Roma solo i parchi di Aguzzano e del Pineto dispongono fino ad oggi di un strumento importante come il Piano Attuativo) e il suo Regolamento di Attuazione, siano valori da tutelare in primis, o se la loro integrità possa essere subordinata a interessi di altro tipo. Ai tempi della “Delibera della pizza” sul casale Alba1, il Forum sostenne con forza che al primo posto venivano le esigenze del parco e il rispetto del suo Piano Attuativo. Oggi vogliamo sperare che quella convinzione sia rimasta inalterata e non preveda alcuna eccezione.
Il Tavolo – La costituzione di un Tavolo di Partecipazione tra realtà del territorio e istituzioni (e comunità scientifica) è un obiettivo comune sia alla Rete che al Forum. Riteniamo che la sede naturale di questo Tavolo non possa che essere l’Ente gestore del parco stesso (con tutti i “se” e i “ma”…). Il Tavolo per noi non è un ambito di rappresentanza politica, un “parteggiare” per questi o per quelli in cambio di qualche concessione. Il Tavolo per noi deve essere un motore di gestione sostenibile e per questo non può che essere istituito presso l’Ente di gestione.
A questo confronto è auspicabile che non si sottraggano le istituzioni competenti sul parco – RomaNatura, Regione Lazio, Roma Capitale, IV Municipio – anteponendo l’alibi dei veti incrociati e multipli per venire meno alle loro responsabilità politiche.
Inoltre non può essere esclusa nessuna delle componenti sociali che in questi anni hanno fatto vivere il parco e che oggi intendono confrontarsi su temi e proposte concrete che abbiano come obiettivo fare del parco di Aguzzano un grande laboratorio di sostenibilità e di resilienza.
Auspichiamo sinceramente che il Forum aderisca a questo confronto civile e con esso anche le altre realtà del territorio.
Rete per Aguzzano
07/02/2020
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