Uccelli, film ambiente, libri, ciambelle…

[cpr@maddababba]

[cpr_inverno]
Newsletter di Casale Podere Rosa e Biblioteca Passepartout del 14.aprile.2020 NB in questo periodo la Newsletter sarà lunga e aperiodica. Gli spunti di riflessione che vorremo condividere sono molti. La selezione è arbitraria. PS Ringraziamo per i commenti, il sostegno, gli abbracci. Continuate ad inviarci vostre riflessioni, spunti, contributi a info@casalepodererosa.org


[fonte: https://coneixelriu.museudelter.cat/en/birds.php]Per i ragazzi e non solo: River Birds (Museu del ter, Barcellona), una bella risorsa didattica dove poter imparare a distinguere i versi degli uccelli che vivono lungo i corsi di acqua. Molti di questi uccelli li possiamo ascoltare nelle varie stagioni anche nel nostro bel Parco Regionale Urbano di Aguzzano.

[fonte: https://cinemambiente.it/acasatua/]Tra i tanti video-streaming gratuiti segnaliamo “Cinemambiente a casa tua – Festival CinemAmbiente” per vedere alcune opere che il festival di Torino ha proposto in questi anni. Fino al 9 maggio ogni tre giorni è disponbile un film o documentario ambientale da guardare senza vincoli di orario e senza obbligo di registrazione!


[Casale Podere Rosa]
Contro il biologico delle multinazionali … Sosteniamo gli agricoltori piccoli, locali, biologici, che vendono direttamente i propri prodotti coltivati nel rispetto dell’ambiente!” La spesa a filiera corta&bio: consegne a domicilio (dal 10 marzo 2020 fino alla riapertura delle attività) è una iniziativa volta a sostenere le aziende con cui siamo in contatto tra MercatoBIO, Gas-GAABE, bioOsteria, e alcune campagne di solidarietà per le comunità del sud del mondo. (NB il Casale Podere Rosa non è l’intermediario) QUI aggiornato al 9/4/2020


LEGGERE E RILEGGERE:

[cpr@letteredallakirghisia]Cari amici, non sono venuto in Kirghisia per mia volontà o per trascorrere le ferie, ma per caso. Improvvisamente ho assistito al miracolo di una società nascente, a misura d’uomo, dove ognuno sembra poter gestire il proprio destino e la serenità permanente non è un’utopia, ma un bene reale e comune. Qui sembra essere accaduto tutto ciò che negli altri Paesi del mondo, da secoli, non riesce ad accadere. Arrivando in Kirghisia, ho avuto la sensazione di ‘tornare’ in un Paese nel quale in realtà non ero mai stato. [..] Qui in Kirghisia, in ogni settore pubblico e privato, non si lavora più di tre ore al giorno, a pieno stipendio, con la riserva di un’eventuale ora di straordinario. Le rimanenti 20 e 21 ore della giornata vengono dedicate al sonno, al cibo, alla creatività, all’amore, alla vita, a se stessi, ai propri figli e ai propri simili. [..] Questo meccanismo delle otto ore di lavoro ogni giorno, produce da sempre tensioni sociali, nevrosi, depressioni, malattie e soprattutto la sensazione precisa di perdere per sempre l’occasione della vita.” Una favola utopica Lettere dalla Kirghisia, (Silvano Agosti, 2004).

SPUNTI. UNA CIAMBELLA, PER ESEMPIO:

[fonte: https://thevision.com/coronavirus/fase-2-amsterdam/]Stando alle dichiarazioni ufficiali dell’amministrazione cittadina, quando la pandemia sarà finita Amsterdam diventerà il primo comune al mondo a sperimentare un innovativo modello di crescita economica. Si chiama “il modello ciambella” ed è un piano di sviluppo pensato dall’economista dell’Universtià di Oxford Kate Raworth. Si basa sulla convinzione, ormai piuttosto diffusa tra gli economisti meno conservatori, che il Pil non sia necessariamente un indicatore di benessere, anzi. Come ha spiegato l’ideatrice della teoria durante una Ted Talk, oggi il Pil globale è 10 volte maggiore rispetto al 1950, ma è cresciuto sulla base di un modello divisivo, perché incrementa le disuguaglianze, e distruttivo, perché mina la stabilità dell’ecosistema.” Leggi La “fase 2” di Amsterdam sarà un modello economico che bilancia diritti sociali e sostenibilità (thevision.com 10 aprile 2020)

[fonte: https://www.festivaletteratura.it/it/racconti/kate-raworth-e-l-economia-della-ciambella]Presentato al Festival delle letterature 2017 “L’economia della ciambella. Sette mosse per pensare come un economista del XXI secolo” (Edizioni Ambiente, 2017) è il libro di teoria economia sociale ecologica di Kate Raworth: “il margine interno [della ciambella] indica l’abisso di indigenza nel quale nessuno dovrebbe precipitare, il margine esterno segna il massimo limite tollerabile dell’impatto ambientale. Quel che si può fare, si fa entro questi confini.”

[fonte: https://www.linkiesta.it/2019/03/economia-della-ciambella-ecco-le-sette-mosse-per-guardare-il-mondo-con/]Questi sette modi di pensare non delineano specifiche prescrizioni o correzioni istituzionali alle politiche. Non promettono risposte immediate sul cosa fare dopo, e non rappresentano sicuramente la risposta completa. Ma sono convinta che siano di importanza fondamentale per il modo radicalmente diverso di pensare all’economia che serve nel XXI secolo.”  Leggi Economia della ciambella, ecco le sette mosse per guardare il mondo con occhi diversi (e provare a cambiarlo) di Kate Raworth


Il Casale Podere Rosa, nonostante l’ingiunzione di sfratto ricevuta a dicembre 2016, prosegue le attività sociali, culturali e di intrattenimento, di difesa e valorizzazione dei beni comuni e dell’ambiente, di promozione e sostegno dei piccoli agricoltori, con servizi per le famiglie e i giovani . La #vertenzaCPR è in atto per impedire la chiusura e trasformazione di questo storico spazio sociale e culturale della periferia romana.
[vertenza_CPR]


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L’«oggi» e il «dopo», frammenti da guardare e leggere

[EatTheRich]

[cpr_inverno]
Newsletter di Casale Podere Rosa e Biblioteca Passepartout del 7.aprile.2020 NB in questo periodo la Newsletter sarà lunga e aperiodica. Gli spunti di riflessione che vorremo condividere sono molti. La selezione è arbitraria. PS Ringraziamo per i commenti, il sostegno, gli abbracci. Continuate ad inviarci vostre riflessioni, spunti, contributi a info@casalepodererosa.org


[Cheikh makes a delivery to one of the co-operative’s regular customers. Foto di Giacomo Sini per l’articolo ‘A beautiful thing’: the African migrants getting healthy food to Italians. https://www.theguardian.com/world/2020/apr/01/a-beautiful-thing-the-african-migrants-getting-healthy-food-to-italians]
[Cheikh makes a delivery to one of the co-operative’s regular customers. Foto di Giacomo Sini per l’articolo A beautiful thing’: the African migrants getting healthy food to Italians. ]

La Grande Distribuzione e la solidarieta
(Casale Podere Rosa, 4 aprile 2020)
Con l’esplodere della pandemia si sono moltiplicate le reti di solidarietà, i banchi alimentari e mille forme di distribuzione domiciliare di farmaci e generi alimentari per persone anziane, malate, indigenti o impossibilitate a muoversi. Senza queste reti attivate da parrocchie, sindacati, municipi e da innumerevoli associazioni informali di volontariato, molti sarebbero rimasti indietro, molti non ce l’avrebbero fatta, molti avrebbero visto ancor più peggiorare la loro già misera e precaria condizione. Questo ci insegna che il cuore di una società alla fin fine è la mutua assistenza e la solidarietà, fuori da schemi e pregiudizi.
Ma è avvenuto anche che la grande distribuzione, diretta e online, ha fatto un iperbolico balzo in avanti in questi mesi di coronavirus
,(…)” Leggi tutto QUI:

[Casale Podere Rosa]
Contro il biologico delle multinazionali … Sosteniamo gli agricoltori piccoli, locali, biologici, che vendono direttamente i propri prodotti coltivati nel rispetto dell’ambiente!” La spesa a filiera corta&bio: consegne a domicilio (dal 10 marzo 2020 fino alla riapertura delle attività) è una iniziativa volta a sostenere le aziende con cui siamo in contatto tra MercatoBIO, Gas-GAABE, bioOsteria, e alcune campagne di solidarietà per le comunità del sud del mondo. (NB il Casale Podere Rosa non è l’intermediario) QUI aggiornato al 6/4/2020
AZIENDE PER LA CONSEGNA A DOMICILIO: Cooperativa
Barikamà || Azienda Agricola Mascitelli Antonio || Cooperativa Sociale
Agricola Parsec Agri Cultura || Biosolidale distribuzione || Fattoria
Lucciano || Casale Nibbi Azienda Agricola Bio || Azienda Bio Agricola
Pucci || Il giardino del bergamotto || Biolà || Il Bioforno del Borgo di
Michele Santamaria || Azienda vitivinicola Francesca Cardone Donati ||
Fattoria Cupidi || Birrificio Mostoitaliano
CAMPAGNE SOLIDALI: UovoCioccolatino || Prefinanziamento
Caffè Tatawelo


LEGGERE E RILEGGERE:

[copertina da: https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858133958]Libro: Il grande carrello: chi decide cosa mangiamo di Fabio Ciconte e Stefano
Liberti (Laterza, 2019). “Oggi in Italia il 70% degli acquisti alimentari viene compiuto in un esercizio della Grande distribuzione organizzata (GDO). Questo libro parla di quello che succede dentro questi luoghi.” Il libro è in continuità con “Supermercati, il grande inganno del sottocosto” una inchiesta in tre parti sulle filiere agro-alimentari e sulla grande distribuzione organizzata realizzata dai due autori per “Internazionale” nel 2017.

[By Babsy - Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=17259718]Lettera pregnante e appassionata della scrittrice francese Annie Ernoux indirizazta a Macron (franceinter.fr 30 marzo 2020), una lettera che potrebbe essere inviata a tanti presidenti e capi di governo. “(…)Siamo in molti a non volere più un mondo dove l’epidemia rivela diseguaglianze stridenti. E, al contrario, in molti a volere un mondo dove i bisogni essenziali, nutrirsi in maniera sana, curarsi, avere un alloggio, educarsi, coltivarsi sia garantito a tutti, un mondo di cui le attuali solidarietà mostrano appunto la possibilità.(…)”. Leggi ITA || Leggi FRA

[fonte immagine: https://www.attac-italia.org/riflessioni-per-un-altro-mondo-necessario/]Decalogo 8 (punti): Riflessioni per un altro mondo necessario di Marco Bersani, Attac Italia (1 aprile 2020)
1.Uscire da un modello che non garantisce protezione alcuna (…)
2.La pandemia si batte con l’ecologia (…)
3.Riproduzione sociale batte produzione economica (…)
4.Riappropriarsi della ricchezza sociale (…)
5.Beni comuni e servizi pubblici fuori dal mercato (…)
6.Fuori dalla precarietà/reddito per tutti (…)
7.Riprendiamoci il Comune (…)
8.Realizzare la democrazia (…)

[immagine tratta da: https://comune-info.net/e-troppo-tardi-per-preoccuparsi/]Ringraziamo Comune-info per la pubblicazione del nostro contributo “È troppo tardi per preoccuparsi” (Casale Podere Rosa 2 aprile 2020) / “Siamo tutti chiamati a immaginare un “dopo” che non sia la piatta riproposizione di un “prima” con qualche correttivo. Occorre osare un mondo diverso, un sistema economico-sociale resiliente e solidale” Per chi lo vuole leggere o rileggere QUI

[fonte immagine: https://www.ilcineocchio.it/cinema/wes-ball-su-il-pianeta-delle-scimmie-il-nuovo-film-sara-speciale-e-rispettoso/]]contributi “giocosi“: “In un mondo dominato dalla più strenua e devastante competizione tra capitali, l’affermarsi di un modello sociale basato sulla solidarietà, sulla condivisione dei mezzi di produzione e sulla spartizione equa della ricchezza sociale, può avere una migliore “fitness”, una più alta capacità adattativa e una maggiore stabilità.(…)” leggi “Un ragionamento sgangherato e casareccio di presentare il problema dei costi e benefici dei modelli sociali nella prospettiva della “Teoria dei Giochi”


APPUNTAMENTI, RIFLESSIONI, RACCONTI DALLE COMUNITA‘:
Diversi appuntamenti in rete, appelli, espressioni di singoli, realtà associative, reti territoriali, e/o internazionali, diversi approcci, diverse istanze tra di loro. Istanze legate dal ‘sottile filo rosso’ del non volersi arrendere all’ineluttabilità, all’assuefazione mediatica, al pensiero unico che tranquillizzando recita: “andrà tutto bene e nel «dopo», tutto tornerà come prima“. Nel «dopo» potremo, dovremo, vogliamo “privarci” di sfruttare risorse umane, naturali e ambientali, di calpestare i diritti individuali e collettivi …ci sono altri sentieri da percorrere!

Tempo di camminare sulla testa dei re. Appello per un’assemblea pubblica in rete di #ilmondocheverrà (Dinamopress 3 aprile 2020) “Di fronte agli sconvolgimenti prodotti dall’emergenza pandemica, occorre pensare assieme il mondo nuovo rimettendo in movimento l’intelligenza condivisa. Per iniziare a farlo proponiamo un’assemblea pubblica telematica giovedì 9 aprile alle 18

Dieci richieste (più una) per ricostruire il mondo dopo la pandemia. (5 aprile 2020) “Oltre 60 organizzazioni lanciano un messaggio alla vigilia dell’Eurogruppo: dalla crisi non si esce con gli eurobond, ma mettendo in discussione il paradigma che l’ha generata

I movimenti nella pandemia di Raúl Zibechi (Comune-info 04 Aprile 2020) “Un’ampia panoramica su come affrontano la pandemia le organizzazioni e i gruppi latinoamericani antisistemici e orientati all’autonomia, dai Sem Terra brasiliani ai cabildos della Colombia, dalle femministe di La Paz ai movimenti organizzati nelle villas argentine. Raúl Zibechi ha scritto un reportage molto anomalo parlando con decine di persone ma scegliendo di non utilizzare in nessun caso la rete Internet. Ci sono momenti in cui c’è bisogno di ascoltare la voce delle persone per capire davvero quello che si sta vivendo. Quel che è certo è che per mantenere le comunità in piedi tutti sanno di aver bisogno gli uni degli altri. Comunità e fraternità sono le carezze de los de abajo
[fonte immagine: https://comune-info.net/i-movimenti-nella-pandemia/]


Il Casale Podere Rosa, nonostante l’ingiunzione di sfratto ricevuta a dicembre 2016, prosegue le attività sociali, culturali e di intrattenimento, di difesa e valorizzazione dei beni comuni e dell’ambiente, di promozione e sostegno dei piccoli agricoltori, con servizi per le famiglie e i giovani . La #vertenzaCPR è in atto per impedire la chiusura e trasformazione di questo storico spazio sociale e culturale della periferia romana.
[vertenza_CPR]


Contatti:
e-mail info@casalepodererosa.org
telfisso 068271545 – telmobile 3920488606
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La Grande Distribuzione e la solidarietà

[Fonte immagine: https://www.theguardian.com/world/2020/apr/01/a-beautiful-thing-the-african-migrants-getting-healthy-food-to-italians]
Cheikh makes a delivery to one of the co-operative’s regular customers. Foto di Giacomo Sini per l’articolo ‘A beautiful thing’: the African migrants getting healthy food to Italians. https://www.theguardian.com/world/2020/apr/01/a-beautiful-thing-the-african-migrants-getting-healthy-food-to-italians
Con l’esplodere della pandemia si sono moltiplicate le reti di solidarietà, i banchi alimentari e mille forme di distribuzione domiciliare di farmaci e generi alimentari per persone anziane, malate, indigenti o impossibilitate a muoversi. Senza queste reti attivate da parrocchie, sindacati, municipi e da innumerevoli associazioni informali di volontariato, molti sarebbero rimasti indietro, molti non ce l’avrebbero fatta, molti avrebbero visto ancor più peggiorare la loro già misera e precaria condizione. Questo ci insegna che il cuore di una società alla fin fine è la mutua assistenza e la solidarietà, fuori da schemi e pregiudizi.

Ma è avvenuto anche che la grande distribuzione, diretta e online, ha fatto un iperbolico balzo in avanti in questi mesi di coronavirus, sostenuta da un lato dal bisogno psicologico di massa di fare acquisti bulimici (quintali di carta igienica, metri cubi di acqua minerale, ettolitri di disinfettanti, merendine, precotti, surgelati, …) e dall’altro dalla capillare e inaspettata rete di consegne a domicilio. Una vera pacchia per il business della grande distribuzione, le cui nefandezze sono ben descritte nel libro “Il grande carrello: chi decide cosa mangiamo” di F. Ciconte e S. Liberti. “Il supermercato è il terminale ultimo di un intreccio di rapporti produttivi, sociali ed economici di cui l’acquirente finale nulla sa e nulla deve sapere”, intreccio fatto dalla disperazione dei piccoli produttori agricoli strangolati da politiche dei prezzi criminali, dal lavoro nero, dallo schiavismo, dal caporalato, dall’iperchimica dell’agricoltura industriale, dallo scempio del territorio, dalla rapina delle risorse naturali e dell’acqua, dalla morte della biodiversità, dalle patologie legate all’alimentazione.

Ci piace tutto questo? No.

Allora se vogliamo iniziare a pensare a un “dopo” radicalmente diverso dal “prima” dobbiamo anche ragionare in maniera diversa dal “business as usual”, estendere la critica anche a territori che per pigrizia intellettuale non siamo abituati ad esplorare.

Diamo forza ai circuiti alternativi, ai piccoli produttori agricoli, biologici, locali (AGRICOLI, BIOLOGICI, LOCALI), che si organizzano per distribuire autonomamente i prodotti nel raggio di pochi chilometri e fanno sacrifici immensi per non soccombere e tenere aperta una opzione radicalmente alternativa al sistema iperliberista della Grande Distribuzione.