La canzone romana – giovedì 15 giugno

La canzone romana giovedì 15 giugno @CPR

Giovedì 15 giugno 2017
ore 18,30 – ingresso libero
La canzone romana
Una storia minore rispetto a grandi tradizioni come quella napoletana , tuttavia la canzone romana affonda le radici in una tradizione che risale al tredicesimo secolo e ha prodotto un repertorio vastissimo di canzoni.
Voce: Romano Scozzafava / Chitarra: Pino Ganagale

La storia della canzone romana è una storia minore rispetto a grandi tradizioni come quella napoletana (con un “blasone” che fa impallidire qualunque concorrenza, italiana e europea), tuttavia essa affonda le radici in una tradizione che risale al tredicesimo secolo e ha prodotto un repertorio vastissimo di canzoni (anche limitandosi a considerare solo quelle più famose).

L’elemento unificante di questo lungo cammino è l’esecuzione dei canti nella forma di sonetto (sotto questo nome gli studiosi della tradizione romana hanno posto lo stornello e l’ottava). Tale caratteristica è stata sottolineata anche da Pier Paolo Pasolini che così ha scritto a proposito della canzone romana: «È un canto della domenica sera o della festa de noantri … idoneo sfogo alla carica narcisistica nei gorgheggi della melodia». Prima dell’avvento del disco si veniva a conoscenza di queste
canzoni a teatro, nelle strade, nelle osterie.

Ma nel tempo giustamente limitato dedicato a questo incontro potranno essere presentate e commentate (ed
ascoltate) al massimo una dozzina di canzoni, scelte fra quelle (forse) meno note e con particolari caratteristiche poetiche e/o musicali.

Quindi non si ascolteranno, ad esempio, canzoni ultranote come Vecchia Roma, Barcarolo romano, Affaccete
Nunziata, Come è bello fa’ l’amore quanno è sera, L’eco der core, Chitarra romana, Reginella campagnola, Roma nun fa’ la stupida stasera, ecc. La scelta si basa pertanto su opinioni necessariamente soggettive.

Si è cercato di privilegiare (a parte un paio di eccezioni) canzoni “di nicchia” (quelle ascoltate da una minoranza e poco commercializzate, ma che magari si rivelano più belle di quelle più famose), scelte fra quelle con particolari caratteristiche musicali e (soprattutto) poetiche, con riferimento anche a certe eccentricità del dialetto ed al suo ruolo (per così dire) di “arricchimento del vocabolario”.

Ogni canzone verrà introdotta presentandone “storia” e contesto, che sono aspetti più interessanti della sua esecuzione, effettuata modestamente da due dilettanti allo sbaraglio (voce e chitarra). Rivolgete quindi la vostra attenzione più alla presentazione che all’esecuzione!

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